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Empoli, Andreazzoli torna a parlare dell'esonero: "Libera decisione della proprietà, non c’è rancore"

Il tecnico di Massa ha commentato la sua esperienza complessiva all'Empoli e su alcuni singoli giocatori

A qualche mese dall'esonero sulla panchina dell'Empoli, Aurelio Andreazzoli è tornato a parlare con un intervista rilasciata al sito "Numero Diez". L'ex allenatore azzurro ha parlato della sua esperienza complessiva a Empoli e di alcuni singoli passati sotto la sua gestione: 

"Empoli è una città simile a Massa, dove abito io. Ambiente tranquillo, quando vai in centro conosci tutti: una città particolare. Una società particolare, con un presidente che è stato il numero uno in Italia in quel ruolo perché tenere 25 anni l’Empoli ad alti livelli, con un settore giovanile che è un fiore all’occhiello, non è da tutti. Ho trovato, quindi, un luogo affine alla mia personalità e dove potersi esprimere al meglio. Mi piaceva così, mi piaceva stare dalle 8.30 all’ora di cena al campo a lavorare ed era un’ottima realtà, magari può essere stretta per altri. L’ho vissuta benissimo, ci siamo divertiti da morire in tutte le occasioni: era un divertimento vedere la squadra e io mi sono sempre divertito, che è l’obiettivo principale. Mettere insieme tutte le proprie conoscenze e farle vedere al mondo, cioè far vedere ciò che si può fare anche con pochi mezzi. Un percorso estremamente soddisfacente, quest’anno ci siamo separati: libera decisione della proprietà continuare con un’altra persona, non c’è rancore o altro. Asllani? Un ragazzo che ti piace appena lo vedi. Modesto, taciturno, dedicato solo ed esclusivamente al calcio, un grande professionista: gli dici una cosa oggi e domani l’ha già imparata e la fa. Ha i crismi del grande giocatore, è dotato perché ha due piedi importanti: merito della natura, ma poi c’è il voler dedicarsi e migliorarsi che dipende da lui. In tanti anni di carriera non ho mai visto un giocatore di alto livello tecnico, ma non predisposto a livello mentale, arrivare ad alti livelli. Parisi ti prende l’occhio subito, ha fatto molto bene con noi subito nonostante problemi sia fisici che personali – può lavorare su qualche sbavatura, ma lui ha anche le doti morali per migliorarsi. Ricci lo abbiamo perso nel momento migliore, ma fa parte delle dinamiche di sopravvivenza di una società come l’Empoli. Un ragazzo d’oro, tranquillo e poi se il Torino decide di spendere una cifra simile per acquistarlo un motivo c’è".

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