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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Empoli, Andreazzoli: "L'esonero una sorpresa, io non ho mollato, ma chi a gennaio ha fatto cassa"

L'ex tecnico degli azzurri ha parlato della sua recente divisione con la società azzurra

Intervenuto a "La Gazzetta dello Sport", Aurelio Andreazzoli ha parlato della sua separazione con l'Empoli e del suo modo di essere allenator, oltre a commentare quello che sarà il suo prossimo futuro. Queste le sue parole: 

"Mi arrabbio quando non riesco a gestire certe situazioni oppure quando mi viene impedito di farlo. Poi passa. Non mi aspettavo di essere esonerato, è stata una sorpresa. L'importante è aver riscattato l'ingiusta retrocessione del 2019. Era un debito che avevo nei confronti di me stesso e dell’ambiente. E quest’anno ci siamo salvati in anticipo, contro ogni pronostico. A volte, quando raggiungi un obiettivo, sembra quasi che sia dovuto, non conquistato. Avrei voluto dare un’identità più definita alla squadra, fare in modo che crescesse seguendo magari il modello del Sassuolo. Nonostante i risultati negativi, per altro non dovuti solo a demeriti nostri, la squadra è migliorata nel ritorno. Dopo l’ottima andata, se qualcuno ha mollato, non sono stato di certo io, ma chi si è sentito al sicuro e a gennaio ha fatto cassa. La mia stagione migliore? Sì, se consideriamo la salvezza conquistata in anticipo e la crescita del valore tecnico ed economico dei giocatori. Potevamo fare di più, forse, ma c’erano i presupposti per fare molto di meno. Come si fanno crescere i giovani talenti? Devi accompagnare i ragazzi, non usarli. Devi seguirlo, spiegargli le cose, lasciarlo giocare, ogni tanto tenerlo fuori. Asllani pensa solo al calcio, corre più di tutti, capisce al volo, se sbaglia è il primo a riconoscere l’errore. A Empoli volevano mettergli un premio sui minuti giocati: lui l’ha voluto sulle presenze da titolare, anche se rischiava di non prenderlo. Anche Viti è molto bravo. Su Pinamonti ho inciso perché sono andato oltre il giocatore, che ha buone qualità ma deve ancora tirarle fuori tutte: ho scelto la persona, che avevo conosciuto a Genova. Gli serve un supporto per rendere al meglio e a Empoli l’ha avuto. Il mio futuro? Chiedo di poter costruire una squadra non in maniera estemporanea, ma portando avanti il lavoro. Di curare i dettagli, che fanno la differenza. Mi piace la Serie A, è lì che voglio allenare".

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