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Grassina, Castellani commenta la prima parte di stagione: "Dobbiamo salvarci. Lo merita la piazza"

L'attaccante arrivato ai rossoblu a dicembre ha parlato delle sue prime settimane con la formazione di Pozzi: "Il mister sa di calcio, ha idee importanti"

Preso nel mese di dicembre, Stefano Castellani, attaccante in forza al Grassina, ha parlato al sito ufficiale dei rossoblu della sua nuova avventura con la formazione di Nicola Pozzi, e anche dello stop al campionato di Eccellenza, che riprenderà nel weekend del 12 febbraio. Di seguito le dichiarazioni del centrocampista:

"Per quanto mi riguarda, lo stop mi ha fatto bene. Un mese fa non ero pronto come potrei esserlo adesso. Ma forse la squadra avrebbe preferito riprendere a giocare subito, cancellare i risultati negativi delle ultime gare. Ad ogni modo, ho visto che altri elementi stanno recuperando la forma migliore, come Viligiardi e anche Torrini che sta tornando in gruppo. Quindi forse è stato meglio così. Ho preso a cuore l'obiettivo della società e della squadra. Dobbiamo salvarci. Lo merita la piazza, che ci sostiene come si fa in categorie superiori. E voglio lavorare per la squadra, soprattutto. A volte mi definiscono attaccante atipico, perchè preferisco vincere anche senza un mio gol, ma magari con un assist. Esordio con l'Antella? E' stato un peccato non aver vinto contro il derby, ma noi quest'anno non possiamo permetterci di pagare nemmeno un episodio. Anche in quel caso abbiamo creato molte più occasioni per vincere, ma si è pagato il rosso a Salvadori. Pozzi? L'ho conosciuto a San Donato, già lì mi affascinava averlo come compagno di squadra. Ora ancora meglio come allenatore: sa di calcio, ha idee importanti. L'allenatore è disposto ad andare incontro alla squadra e la squadra stessa è duttile, sa adattarsi ai moduli del mister; è meglio riuscire a giocare con più sistemi, almeno restiamo imprevedibili. Non ho preferenze di moduli, ho giocato in tutti i modi. Livello dell'Eccellenza? Il nostro è un girone che per i campi non premia la tecnica e la qualità. Sicuramente i giocatori non saranno anche preparati tatticamente come in categorie superiori, quindi dobbiamo puntare sulla convinzione e sull'unione del gruppo. In Eccellenza la compattezza vale più della tecnica"

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