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Cronaca

Commisso e Barone sullo stadio: "La Fiorentina non può essere ostaggio della politica. Servono risposte"

Il presidente torna a parlare accompagnato dal dg e chiede chiarezza sia su modalità e tempi degli interventi che interesseranno lo stadio sia su dove giocherà la squadra durante i lavori

Rocco Commisso è tornato a incontrare la stampa in una conferenza. Il presidente della Fiorentina, accompagnato dal direttore generale Joe Barone, ha conversato con i giornalisti, parlando principalmente del tema stadio ma anche esprimendo la propria soddisfazione per il percorso della squadra nelle coppe.

"Sono arrivato e abbiamo vinto, siamo arrivati in finale di Coppa Italia ma finora non abbiamo vinto nulla. Sono scaramantico, speriamo di andare avanti. Domani abbiamo la Sampdoria. Sono emozionato per la finale, la critica qui non è mai cessata. Non abbiamo vinto niente ma portare la Fiorentina in Europa è stato bellissimo. Altre proprietà hanno preso Parma, Genoa, Bologna, e non ci sono riuscite. Se si vince qualcosa sarà bello".

Questione stadio

I temi sportivi, tuttavia, hanno presto lasciato spazio alla questione stadio, introdotta da un riepilogo a cura dell'ufficio stampa sulle varie tappe della vicenda. L'epopea del presidente viola, intenzionato a dare un nuovo stadio a Firenze, è iniziata alla fine di agosto 2019 con la presentazione del progetto di Casamonti per il rifacimento del Franchi con salvaguardia delle aree vincolate e abbattimento delle curve per avvicinare gli spalti al campo.

Dopo il 'no' della Sovrintendenza ad ottobre, che ha stabilito di poter intervenire al massimo sul 30-40% della struttura, il Comune ha proposto l'area Mercafir, per cui ci sono stati gruppi di lavoro, riunioni, fino al bando emesso dal Comune e una base d'asta di 25 milioni.

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La Fiorentina non ha partecipato al bando che poi è andato deserto ad aprile 2020. La società ha dunque rivolto le proprie attenzioni fuori da Firenze arrivando a Campi Bisenzio, arrivando a discutere con una proprietà su dei terreni, ma per questa ipotesi servivano infrastrutture, svincolo autostradale, tranvia. Opere negate dalla città metropolitana che hanno fatto crollare questa ipotesi.

Si è pensato quindi anche allo stadio Ridolfi, ma in questo caso Regione e federazione di atletica si sono opposte. Il 1° settembre 2020 si è riparlato del restyling Franchi a carico del comune di Firenze che ha ottenuto finanziamenti dal governo e dall'Ue. Al momento però l'Ue ha negato i 55 milioni (70 con aumento costi), somma che era stata assegnata dal governo, e la Fiorentina a oggi è in questa situazione.

Commisso: "Politica sta rovinando l'Italia"

A più riprese, poi, il patron viola ha parlato delle difficoltà nel rapportarsi alla politica locale e nazionale: "Quando avevo 24 anni e fui eletto rappresentante degli studenti alla mia università, dissi che non sarei mai entrato in politica. Rispetto Nardella, ma la politica sta rovinando l'Italia. Fare il progetto del Franchi e mettere in mezzo Comune, Regione, Stato ed Europa è qualcosa che in America non si vede. Lì questo tipo di operazioni sono molto più semplici, le squadre sportive vengono aiutate dai Comuni, perché se non li aiutano vanno via. Molte franchigie famose di basket o baseball hanno spostato la loro sede da una città all'altra perché offriva condizioni più vantaggiose. In Italia non ci sono opportunità di fare le cose in questo modo, bisogna accettare i compromessi con la politica. Si vede anche a Milano, a Roma. Il Franchi è un monumento? Non è all'altezza della vostra bellezza. Non ci aiutano a fare uno stadio con i tempi e costi giusti, la politica vuole controllare il futuro di questa città incluso quello della Fiorentina. Lo stadio che aveva progettato Casamonti sarebbe già finito. Abbiamo bisogno di risposte: dove giocherà la Fiorentina? Quanto costerà l'affitto? Nessuna risposta. Io così non metto un penny. Io voglio realizzare lo stadio alle mie condizioni. Che devo fare lasciarlo così per i prossimi 100 anni? Siamo disponibili ad aiutare".

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Commisso ha cercato toni distesi, nonostante gli sia stato chiesto se si è sentito preso in giro dalla politica: "Voglio essere rispettoso, anche perché i politici che ci sono non li ho votati io ma i fiorentini. Sono passati 4 anni da quando sono arrivato. Il grande sbaglio è stato che quando Casamonti ha fatto quel disegno nell'estate 2019 e Pessina ha detto no, mi sarei dovuto impuntare e fare la guerra. Per me il Franchi non è un monumento, i monumenti sono altre cose, lo stadio così è una porcheria. Ci sono stadi e stadi. Basta andare in Turchia o Polonia e ci sono stadi bellissimi. Sono paragonabili alla bellezza di Firenze? Non credo di essere stato preso in giro, ma con la politica che c'è qui bisogna essere più rivoluzionari. Finora questo è stato uno dei miei più grandi fallimenti della mia vita. Tutte le volte che mi sono messo in testa di fare qualcosa ci sono riuscito, qui no, per la prima volta a 73 anni. Date? Credo non le sappiano neanche loro. Spero si mettano in testa che la Fiorentina è un asset della città e che come tale va rispettato".

Viola Park: incognita inaugurazione e problema parcheggi

Commisso ha parlato anche del Viola Park, per il quale non è ancora certa una data d'inaugurazione: "Se le cose non sono completate non le voglio fare. Il problema parcheggi? Esiste eccome. La tramvia si farà ma ancora non si è fatta, i parcheggi non esistono. Cosa posso farci io? Ho investito oltre 100 milioni, e so che non mi ha costretto nessuno, è responsabilità mia, ma i parcheggi non ci sono. Si aprirà senza i 450 posti che mi erano stati promessi. Il Viola park è bellissimo ma dove si parcheggia? Ci sarà la possibilità di recuperare qualcosa. Il più grande contributo sarà se riusciamo a portare ogni anno qualcuno in prima squadra".

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Il presidente ha risposto anche sul futuro della squadra e sui prossimi investimenti: "Abbiamo già dimostrato quanto siamo disponibili a investire sulla Fiorentina. Solo per la Fiorentina e il Viola Park abbiamo speso 143 milioni, più i 25 che mette ogni anno Mediacom. Le perdite alla Fiorentina non finiscono mai coi costi che abbiamo. Non vedo il giorno in cui le perdite si ridurranno se non arriviamo in Champions. Il nostro problema, come dissi 4 anni fa, è che non abbiamo ricavi. Servono degli aiuti, e anche se si fa lo stadio servirà tempo. La nostra intenzione è essere più competitivi ogni anno. Quest'anno in campionato non abbiamo fatto bene come l'anno scorso ma abbiamo nuovi obiettivi come Coppa Italia e Conference, anche se non dovessimo vincere abbiamo fatto bene. Quest'anno potremmo giocare 58-59 partite, un record nella storia della Fiorentina, con Italiano siamo concentrati sul prossimo mese".

Il mercato

Sul mercato: "Non è ancora cominciato, Barone e Pradè sono i responsabili. Non rispondo su questo. Pradè ha tutto il mio rispetto, spero che potremo andare avanti insieme. Tour negli USA? Difficile per torneo MLS/LigaMX. Faremo un tour europeo e ritiro al Viola Park. Amrabat? Non ci sono stati contatti con l'agente". Mentre sulle indiscrezioni che vedrebbero il fondo saudita PIF interessato all'acquisto del club: "Ho sentito tante volte questa voce ma vendo quando dico io".

In alcuni frangenti ha preso la parola Joe Barone: "La proprietà è seria ha investito oltre 450 milioni, abbiamo bisogno di risposte, non possiamo essere ostaggio del mondo politico. La Fiorentina non è un giocattolo della politica. Abbiamo lavorato su varie opzioni, restyling, Mercafir, Campi Bisenzio, Ridolfi, Campini. Non è stato preso un solo rendering, erano tutti stili diversi per ogni zona. Qualcuno ci ha portato al Ridolfi, abbiamo fatto le riunioni. Nei nostri quattro anni c'è stata crescita e visione ma al tempo stesso abbiamo perso quattro anni dietro i meccanismi politici. Giocare al campo di rugby? Bisogna capire l'investimento. La Fiorentina è danneggiata. Giocare due anni fuori dal Franchi significa perdere la capienza dei diritti televisivi che vanno sui tre anni. Italiano è già confermato, è inutile parlare di cose che non esistono. Il futuro della Fiorentina punterà a sfruttare il settore giovanile. Vogliamo portare avanti i ragazzi che crescono da noi, la nostra responsabilità è farli salire, sono il futuro del calcio italiano. Ci sono tempi per fare i lavori, ci sono tempi. La Fiorentina è una società modello. Il progetto dello stadio deve andare avanti ma abbiamo bisogno di risposte su dove dobbiamo andare a giocare".

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