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Arti marziali: la guerriera fiorentina spopola in Persia 

Una settimana fa ha vinto al Venator Fighting Championship 

Capelli mesciati, occhi nostalgici e sguardo corrucciato. Samin Kamal Beik è una lottatrice professionista di MMA che vive da una dozzina di anni a Firenze. Dopo aver studiato arte si è appassionata alle arti marziali. Prima la boxe e poi le arti marziali miste. Il sogno è quello di entrare nel circuito più prestigioso dell’Ultimate Fighting Championship (UFC). La lottatrice, marcata da testa a piedi da tatuaggi di ogni sorta, sta ottenendo un seguito interessante nel Paese d’origine. Le battaglie della 31enne, conosciuta nei circuiti come il “demone”, sono seguite soprattutto in Iran. 

La scorsa settimana la 31enne ha partecipato e vinto un match professionistico del circuito Venator Fighting Championship, l’organizzazione di MMA (Mixed Martial Arts) più importante e nota d’Italia, con una certa rilevanza internazionale. Attiva dal 2015, Venator FC ha organizzato sedici eventi per un totale di 128 incontri professionistici tra atleti di tutto il mondo. Grazie all’organizzazione italiana sei fighter hanno firmato un contratto con UFC, considerata la Champions League delle arti marziali miste, promotion in cui combatte anche la star Conor McGregor. Uno di questi è Marvin Vettori, connazionale che sta scrivendo la storia delle MMA tricolori, quinto al mondo nella sua categoria di peso in UFC e lanciatissimo per la sfida con in palio il titolo del mondo.

Samin, dal pugilato alle arti marziali miste?
“Sono cresciuta con gli insegnamenti del mio coach, Jacopo Giunti, e poi mi sono dedicata alle MMA perché sogno di arrivare nel circuito UFC”. 

Qual è il tuo score?
“Ho avuto un periodo complicato, adesso mi sono ripresa: cinque vittorie e tre sconfitte.  Dopo il blocco ho segnato tre vittorie consecutive in circuiti internazionali. Sono in salita”.

Aspettative?
“Adesso voglio confrontarmi con nomi di livello internazionale, voglio dimostrare di essere una top fighter”. 

Il fatto di non essere di origine italiana ti rende le cose più faticose?
“Ormai sono dodici anni che vivo qui. Qui mi sono laureata”. “Mi rimane un attaccamento inteso con la mia terra d'origine e noto anche un certo apprezzamento di numerosi connazionali che mi seguono su Instagram”.
 
Cosa ti aspetti nel futuro? Insomma quali progetti hai?
“Ringrazio Venator per la possibilità che mi dato di combattere nel loro evento”. “Il mio obiettivo è di entrare in UFC e farò di tutto per sfondare”. 

Come?
“Rispetto al passato adesso lavoro con un team dedicato. Allenatore, preparatore atletico, nutrizionista, mental coach e fisioterapista, insomma una squadra completa che un professionista deve avere per prepararsi al meglio”.

Nell’ultimo match non sembravi però al meglio?
“Ho avuto problemi nel raggiungere il peso che mi hanno comportato un malessere fino all’ingresso nella gabbia. Il mio staff mi aveva consigliato di rinunciare al combattimento. Non me la sono sentita per rispetto all’avversaria e all’organizzazione”.

Non temevi il rischio di ko?
“Abbiamo dovuto modificare la tattica di gara, optando per un incontro a ritmi bassi con pochi scambi di colpi per preservare le energie e con un lavoro su proiezioni e lavoro a terra”. “Il mio allenatore mi ha chiesto un incontro intelligente con poco dispendio di energie e lavoro prevalentemente al tappeto”. “Considerando come mi sentivo mi sento soddisfatta”.

Rimpianti?
“Dispiaciuta per non aver potuto far vedere le mie qualità ma ho preferito portare a casa la vittoria”. “Ringrazio lo staff che mi supporta ogni giorno, sparring e tanti connazionali, non pensavo che fossi seguita così”.

Ti prendi una pausa?
“Mai, soprattutto per questi tifosi. Stiamo lavorando per il prossimo incontro e sono ancor più motivata”.

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