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Ambiente, persi 121 chili di rifiuti a persona con “Chianti Wasteless”

A Palazzo Medici Riccardi i risultati del progetto di riduzione dei rifiuti avviato nel 2010 e che ha coinvolto quattro comuni del Chianti fiorentino

Un obiettivo iniziale, chiaro quanto ambizioso: far perdere ad ogni cittadino del Chianti 100 chili di rifiuti. Una ‘dieta’ avviata, con capofila la Provincia di Firenze, in quattro Comuni - Barberino Val d’Elsa, Greve in Chianti, San Casciano e Tavarnelle e cofinanziato dalla Regione e dal programma life+ dell’Unione Europea - con progetti che hanno riguardato la raccolta differenziata, l’utilizzo dell’acqua in rete, esercizi commerciali e ‘sagre wasteless’, iniziative nelle scuole ed i mercatini di “Svuota la soffitta”.

"Quello di Chianti Wasteless - ha spiegato Orsola Bolognani di Ambiente Italia - è un percorso innovativo non tanto per le singole azioni promosse, ma perché è riuscito a collegare più progetti che hanno portato ai risultati di oggi. Un'ulteriore soddisfazione arriva dalle richieste di replicare il progetto di Chianti Wasteless su altri territori".

DATI - Al termine della sperimentazione di “Chianti Wasteless”, avviato alla fine del 2010 e conclusosi alla fine del 2013, i risultati sono evidenti. Rispetto all’anno di riferimento assunto nel progetto, cioè il 2007, si osserva complessivamente nell’area pilota una riduzione della produzione complessiva di rifiuti del 17% (si passa dalle 28.045 t del 2007 alle 23.263 t del 2013), cui corrisponde una riduzione della produzione pro-capite pari a -121 kg/abitante/anno. Numeri confortanti se si considera che la stima iniziale prevedeva il raggiungimento di questi obiettivi nel 2020. Anche i dati sulla raccolta differenziata dell’area del Chianti fiorentino sono più che lusinghieri: un incremento del 17%, passando dal 38,2% del 2007 al 55% del 2013, con un’accelerazione proprio tra il 2010 ed il 2013 (+12%) Un aumento lineare nei 4 comuni, che va dal +12% di Barberino Val d’Elsa (passata dal 33 al 45%) al +20% di Greve in Chianti (passa dal 31 al 51%).

I dati sono calcolati come percentuale netta di raccolta (rapporto tra quantità raccolte in modo differenziato e quantità totali raccolte), senza aggiungere gli incentivi per compostaggio domestico e raccolta inerti previste dal metodo di calcolo ARRR, che a livello di area non è possibile applicare (perché sono calcolati per singolo comune e non ha senso fare una media). In sintesi, a livello di singoli comuni le percentuali di raccolta calcolate con metodo ARRR, e quindi comprensive del premio percentuale per compostaggio domestico e raccolta inerti, sono superiori a quelle indicate come risultato di progetto.

In linea con questi dati anche il “crollo” di produzione del rifiuto residuo non differenziabile: - 40% rispetto al 2007, con un lusinghiero e -28% rispetto al 2010 (si passa da 17.331 t del 2007, ai 14.632 del 2010 fino alle 10.475 t del 2013). Il risultato dell’ultimo triennio premia “Chianti Wasteless” perché, pur in presenza di riduzione complessiva dei rifiuti stante la contrazione dei consumi, nei comuni interessati dal progetto tale riduzione è stata superiore ad altre realtà territoriali e maggiore è stato il risultato di quanto raccolto separatamente, assicurando l’avvio al riciclo di materia di oltre il 50% dei materiali raccolti in maniera differenziata.

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