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Tradizione e innovazione per un lavoro che non ha età

Aperte le iscrizioni per i corsi autunnali di sostenibilità e moda green

Siamo nel 2022, gli anni della pandemia hanno senza dubbio destabilizzato l’intera nazione, soprattutto per quanto riguarda l’occupazione e tutto ciò che contempla l’ambiente lavorativo: dallo stravolgimento di alcune abitudini - quali l’introduzione dello smart working in molteplici settori - alla riduzione drastica del personale, alla chiusura di numerose attività, gli italiani hanno dovuto affrontare nuove sfide, talvolta sperimentando l’arte del reinventarsi. È importante considerare, però, che i cambiamenti hanno sempre fatto parte dell’evoluzione del Paese e se da una parte si riscontra una continua nascita di nuove occupazioni, dall’altra risulta altresì evidente che “i lavori di una volta” attraggano sempre meno e incontrino sempre più difficoltà a radicarsi nelle nuove generazioni. È infatti dimostrato che, ai giorni nostri, le attività artigianali, i lavori manuali, quelli a contatto con la natura e il territorio siano sempre meno diffusi e i giovani siano maggiormente orientati verso i cosiddetti lavori del futuro. Forse perché nella visione dell’immaginario collettivo, essere un artigiano non equivale a ricoprire un ruolo di prestigio, soprattutto agli occhi di una società ormai concentrata sull’apparenza e sull’immagine.
Tale fenomeno non solo sta portando alla scomparsa di una categoria di competenze tramandate da secoli, ma anche alla perdita di alcune tradizioni.

Tuttavia, esiste un mondo in cui la passione è ancora viva e vede ragazzi e ragazze avvicinarsi e formarsi per trasformare tale passione in una professione: è il caso della moda e della sartoria, un ambito in cui non solo si mantengono vive le tradizioni – pensiamo ad esempio ad alcune tecniche di cucito a mano, conosciute dalle nostre nonne e utilizzate ancora oggi nei laboratori di alta moda – ma si guarda anche al futuro, introducendo un approccio sempre più sostenibile, per la salvaguardia dell’ambiente.

Questa tematica, ormai attuale, è il punto di forza di un progetto di Fondazione CR Firenze, che ha aperto le iscrizioni per la nuova edizione autunnale dei suoi corsi, che porteranno gli iscritti a lezione di sostenibilità e moda green.

Riuso creativo, upcycling e design ecocompatibile

Ecco i concetti chiave protagonisti dei corsi intensivi che inizieranno il prossimo autunno, offerti a Spazio NOTA - Nuova Officina Toscana Artigianato, promossi da Fondazione CR Firenze e gestiti da Associazione OMA – Osservatorio dei Mestieri d’Arte. All’interno del fashion system contemporaneo, è ormai determinante lavorare con un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente e dell’intero ciclo vitale del capo d’abbigliamento che si intende realizzare. È partendo da questi presupposti che le lezioni proporranno una formazione improntata sul tema della moda green, con lo scopo di incoraggiare una visione più consapevole di quella che si può definire una professione senza età, ma costantemente in evoluzione. In una prospettiva che vede entro il 2030 l’introduzione di tessuti di lunga durata, sostenibili e circolari, numerose case di moda si stanno da tempo adoperando per ridurre gli sprechi all’interno del loro processo di produzione.

L’offerta didattica: i quattro corsi da scoprire

Con l’intento di superare il modello del “take, make, break, and throw-away”, il coordinatore Luca Parenti, affiancato da un team di docenti professionisti, si adopera per portare ai nuovi studenti quattro proposte alternative di insegnamento:

  1. Il corso “Zero waste fashion. Dalla modellistica base a Nanni Strada: progettazione e prototipia”, composto da lezioni full time, è seguito dal docente Marco Incardona, che preparerà gli studenti sul concept di cartamodelli attenti agli sprechi, che verranno successivamente trasformati in una capsule collection di abiti disegnati e poi realizzati in scala 1:1.
     
  2. Dieci lezioni pomeridiane saranno dirette da Antonella Ragno che propone il corso “Eco printing. Moda e stampa sostenibile” e si concentreranno sul tema della sostenibilità e del riciclo dei tessuti. I partecipanti, già in possesso di conoscenze di base sul cucito a mano e a macchina, impareranno a riconoscere le piante tintorie, sperimenteranno la tecnica della stampa vegetale ecoprinting. In aggiunta riceveranno nozioni sulla tintura naturale e realizzeranno una stola o una casacca “ecoprintata” in tessuti di origine vegetale e animale come cotone, lana e seta.  
     
  3. Maglieria ai ferri e filati naturali. Percorsi circolari di design e manifattura green” è il titolo del workshop intensivo diretto da Franca Verteramo e Eva Di Franco. Le docenti propongono un percorso di conoscenza sulla lavorazione a maglia rivolto a tutti, per l’apprendimento di una nuova tecnica o per approfondire la rifinitura del capo rigorosamente realizzato in fibre naturali: lana, cotone, seta, canapa, lino saranno i protagonisti del manufatto creato su misura e personalizzato.
     
  4. Diretto dalla fashion designer Eva Di Franco, il corso “Rileggere il trench. Decostruzione e ricostruzione di un capo iconico”, si occuperà del recycling di un classico da ridisegnare e trasformare. Gli allievi acquisiranno le nozioni base per ri-progettare in modo creativo e consapevole riciclando dei capi a disposizione e creando una nuova collezione.?  

L’offerta riservata agli iscritti

L’iscrizione è rivolta a un massimo di dodici partecipanti e i corsi, principalmente orientati al lavoro pratico, sono per la maggior parte sostenuti da Fondazione CR Firenze che promuove e supporta le attività di Spazio NOTA e di Associazione OMA.

Da segnalare è senza dubbio l’accesso consentito agli studenti attraverso l’unico pagamento della quota di iscrizione. In aggiunta, per coloro che decideranno di effettuare un’iscrizione anticipata entro e non oltre il 31 luglio 2022, è riservato uno sconto sulla stessa quota di partecipazione.

Per ulteriori informazioni in merito a giorni, orari dei corsi e modalità di iscrizione, è possibile visitare il sito Spazio NOTA.

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