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Uffizi da mangiare, il gallo di Vito Mollica in omaggio a Giovanna Garzoni

L'appuntamento culinario degli Uffizi continua. Vito Mollica, ispirato da Il Vecchio di Artimino di Giovanna Garzoni, ha proposto la sua versione del gallo cotto nel brodo

Artimino è uno splendido borgo medievale nei pressi di Carmignano (Prato), dove l’aria buona apre il gusto e il palato. Uno dei luoghi ameni scelti dalla famiglia Medici per costruire una delle tante ville fuori Firenze. Una località che dà il nome ad un dipinto della marchigiana Giovanna Garzoni: Il Vecchio di Artimino (1648-1649).

L’anziano signore, ritratto insieme ai “prodotti di Artimino” da mandare a corte, fu genericamente ritenuto in un primo tempo il fattore della tenuta posseduta dalla famiglia. Venne poi meglio identificato come tal Bencino Bugnolaio, da bùgnola, un recipiente fatto di cordoni di paglia legati insieme, usato per contenere biade e crusche.
Negli antichi inventari della villa di Poggio Imperiale, dove il dipinto era collocato, si legge: "Veduta di paese con il Vecchio di Artimino, con due galletti nelle braccia, e un canino bianco, e nel piano vi è un fiaschetto, un Panier d’Uovi anzi Uova, un piatto con un popon partito, Frutta et altro".

Precisiamo per i “non toscani” che il canino non indica un dente incisivo ma un piccolo cane non commestibile.
Mentre il “popon partito ” è il melone (popone), frutto che evidentemente già nel ‘600 dialogava perfettamente con il prosciutto a tavola. 

I galletti che il signore reca in braccio sono più presumibilmente galline...ma mai contraddire gli inventari. Lo sa bene anche lo chef Vito Mollica che ci illustra il suo piatto d’artista, rendendo omaggio ad una raffinatissima “pittora” del ‘600, a pochi giorni dalla festa dedicata a tutte le donne.

Fonte: Uffizi.

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