Topolino e Firenze: perché il primo numero in Italia venne stampato sulle rive dell'Arno
Era il 1932 quando il primo numero de “Il Giornale di Topolino” venne stampato presso la Casa editrice Nerbini di Firenze
Topolino e Firenze sono connessi da sempre. Non tutti sanno che il primo numero italiano del fumetto famoso in tutto il mondo è stato pubblicato proprio sulle rive dell'Arno. Quello che sarebbe diventato uno dei personaggi dei fumetti più celebri al mondo, capace di connettere diverse generazioni nel tempo, stava spopolando oltreoceano con il nome di Mickey Mouse. Lì era diventato famoso sul grande schermo, con cortometraggi animati come "Steamboat Willie", "Plane Crazy", del 1928 o "Mickey Steps Out", del 1931. Nel 1932 Disney aveva vinto anche un Oscar grazie a Mickey Mouse. In seguito era divenuto oggetto delle daily strips, le strisce a fumetti pubblicate sui quotidiani statunitensi.
Il 31 dicembre 1932 l'iconico personaggio fa la sua comparsa nelle edicole italiane con un settimanale intitolato «Il Giornale di Topolino», pubblicato dalla Casa Editrice Nerbini di Firenze. Gli italiani infatti conoscevano Mickey Mouse grazie al cinema, ma nessuno aveva mai pubblicato le sue avventure in forma scritta. Ci pensò quindi l'editore fiorentino Giuseppe Nerbini, esperto di pubblicazioni umoristiche e popolari, a cui non era sfuggito il potenziale di quel topo in calzoncini corti. Giuseppe era un ex giornalaio e fondò la sua casa editrice negli ultimi anni dell'800' per poi affidarne la direzione nel 1932 al figlio Mario. Il giornale era di otto pagine, di cui solo due a colori, il formato 25×35 cm e i disegni di Giove Toppi.
L'uscita del primo numero però generò vai problemi. Da quel momento prese il via a quello che diventò presto un caso editoriale, dovuto a una spinosa questione di diritti d'autore e riproduzione. Infatti l’autorizzazione che Nerbini aveva ottenuto dal distributore italiano dei cortometraggi Disney non era sufficiente per legittimare la pubblicazione in Italia e il King Features Syndicate (che deteneva i diritti sul fumetto) ne reclamò l’esclusiva. Nerbini non si perse d'animo, e fino a che la vicenda non fu risolta, cambiò il nome del giornalino, che per alcuni numeri divenne “Il Giornale di Topo Lino”, dedicandola ad un nuovo personaggio, Lino il topo ideato da Giove Toppi, al posto di Mickey Mouse.
La vicenda si risolse per Nerbini con l’acquist dell'esclusiva al caro prezzo di 12 lire a striscia, unita all’obbligo di utilizzare i disegni originali di Floyd Gottfredson, con le classiche “nuvolette” dei fumetti. La pubblicazione proseguì sotto Nerbini fino all’11 agosto 1935, quando, con il numero 137, gli subentrò l’editore Mondadori. L’editore milanese pubblicò il giornale fino al numero 738 dell’aprile 1949 per poi sostituirlo nello stesso mese con la nuova serie omonima quindicinale in formato “libretto” che, rilevata da Disney Italia dal numero 1702 del luglio 1988, è tuttora pubblicata settimanalmente.