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Chi era Taddeo Alderotti, personaggio al quale è intitolata una delle strade più frequentate di Firenze

Alderotti è stato uno dei personaggi più rivoluzionari del XIII secolo

Via Taddeo Alderotti è una delle strade più frequentate dai fiorentini. Una delle arterie principali del quartiere di Rifredi, più precisamente del distretto di Careggi. Ma chi era Taddeo Alderotti? Perché è così importante da intitolargli una strada?

Per scoprirlo bisogna tornare indietro di qualche secolo. Precisamente in pieno Meioevo. Nato a Firenze nel 1215, Alderotti è stato un medico e anatomista, considerato il più celebre dottore dell'epoca. In un epoca dove la scienza era vista come magia nera, Alderotti fin dalla tenera età nasce col sogno di intraprendere la strada della medicina, aiutando i più fragili a guarire,  affidandosi ai metodi empirici della scienza per conoscere e curare le malattie. Oltre ad essere scienziato e filosofo, Alderotti è diventato famoso anche per aver redatto uno dei primi libri di medicina, in lingua volgare, il “Della conservazione della salute”. Grazie al suo sapere, è stato addirittura citato da Dante, nel Paradiso e nel Convivio.

Dopo anni a Firenze, la carriera lo portò a Bologna, dove, nel 1260, iniziò a insegnare Fixica, ossia Anatomia, agli studenti di Medicina. Alderotti fu certamente fautore dell’ascesa della sua branca disciplinare, che apportò a Bologna grande fama internazionale. La Scuola medica locale, infatti, fu tra le più all’avanguardia del periodo. Alderotti vi apportò il metodo scolastico al quale seppe associare l’osservazione empirica dei casi clinici. Dalle sue speculazioni ricavò i suoi celebri Consilia: consulti per casi medici specifici circolanti in vari manoscritti – uno dei quali ancora conservato alla Biblioteca Universitaria di Bologna – e riuniti in numero di 156 nell’edizione del 1937. 

Insomma, Alderotti viene considerato un personaggio rivoluzionario per l'epoca, in quanto riuscì a sfatare il mito della superstizione a favore della scienza. Una storia che ancora oggi merita di essere raccontata, come avverrà nell'undicesima edizione del Carnevale Medievale Sancascianese, in programma domenica 26 marzo. Un racconto teatrale tra realtà e fantasia, che metterà in atto la contrada del Giglio, al cospetto della giuria di Piazza della Repubblica.

“Le vicende biografiche di questo straordinario personaggio vissuto nel XIII secolo hanno ispirato il nostro racconto teatrale che ripercorre la vita del medico sin dall’età dell’infanzia - dichiara il capocontrada Giulio Nesi - mettiamo in scena la fame di conoscenza del giovane, l'inclinazione allo studio dell’adulto, all'attività di ricerca e approfondimento sull’uomo e la natura, volti ad individuare e applicare le potenzialità della medicina nella cura della persona e nella tutela della vita umana”.  “Ci siamo concentrati – precisa - sulla caratterizzazione del protagonista di cui emerge il vigore morale, la resilienza, il talento scientifico, scatenati dalla perdita della sorella”. “È con il supporto di altri grandi personaggi che Taddeo Alderotti - aggiunge il capocontrada - riesce a mettere a frutto le nozioni acquisite e sperimentate e ad esprimere quel ‘genio innato’ che lo rese celebre, Alderotti divenne il medico più accreditato del suo tempo”. Il messaggio insito nel testo drammaturgico, composto a più mani dalla Contrada del Giglio, si lega al tema della perseveranza. “Chi non smette di sognare - rimarca - ma impara a credere in se stesso e a perseguire un obiettivo realizzerà prima o poi ciò che desidera, è un concetto che intendiamo trasmettere soprattutto ai più giovani”. 

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