Da Fucecchio ad Abu Dhabi: tre studentesse in finale del concorso Junk Kouture
Le tre ragazze dell'Istituto Checchi hanno trionfato in Italia grazie al loro abito creato con bottiglie di plastica e mascherine chirurgiche
Essere ecosostenibili non riguarda solo saper fare la raccolta differenziata, ma sfruttare e lavorare i prodotti che quotidianamente cataloghiamo come monouso. Dare una seconda vita agli oggetti è un'azione di fondamentale importanza se si vuole contribuire a salvare il pianeta. Un tema questo ormai caro alle nuove generazioni, come dimostra il concorso internazionale "Junk Kouture", un contest che promuove la sostenibilità nella moda. A portare in alto il nome di Fucecchio e di Firenze sono tre studentesse dell’Istituto Arturo Checchi (indirizzo abbigliamento e moda) che hanno vinto l'edizione italiana grazie all'abito creato da loro con bottiglie di plastica e mascherine chirurgiche, denominato "Destroyed Fairy". Hiba Essafri, Rama Badji e Matilda Xhaferraj parteciperanno alla finalissima del concorso, che si terrà l'11 gennaio ad Abu Dabhi, e con altri nove finalisti italiani si sfideranno con le creazioni provenienti da Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Irlanda ed Emirati Arabi.
"Il nostro indirizzo insegna già dal primo anno la progettazione creativa degli abiti. Come scuola lavoriamo molto sul tema dell'ecosostenibilità, quindi quando ci arrivò la proposta di partecipare, insieme al mio collega Sabatino Cecchini, abbiamo deciso di far partecipare la classe - racconta la professoressa Elena Desideri, che ha seguito le ragazze in questo percorso -. Inizialmente abbiamo preso questa cosa puramente a scopo didattico, e non ci aspettavamo di arrivare come primi classificati tra i finalisti in Italia. Questo risultato è importante per far capire questo tema ad altri ragazzi. Spesso buttiamo via cose, ma non ci rendiamo conto che quell'oggetto può essere usato per creare qualcosa di speciale".
Adesso ci sarà da volare negli Emirati Arabi Uniti per una serata che rimarrà indelebile nella mente delle tre ragazze della 4°A: "Ci stiamo adoperando per preparare tutti i documenti necessari - continua l'insegnante -. Il concorso ci paga tutto, dal volo al soggiorno. L'evento si terrà all'Etihad Arena, e ci dicono che sono attese oltre 80.000 persone. Ci sarà una giuria che, dopo aver visto i vari abiti sfilare, decreterà il vincitore mondiale. Sarà un'emozione unica e irripetibile".
A sfilare sarà una delle tre ragazze, Hiba, che sogna da grande di diventare modella, sempre con l'ecosostenibilità come punto fermo della sua etica: "Fin da quando abbiamo iniziato ad attaccare le mascherine all'abito, abbiamo avuto la sensazione che la nostra idea potesse arrivare lontano. Sono molto felice, è un sentimento che non si può spiegare. Il futuro è nostro e le nuove generazioni hanno il dovere di occuparsi dell'ambiente. Se lo distruggiamo oggi, è inutile parlare di futuro. E' nel presente che dobbiamo già lavorare per migliorare le cose".