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30 ottobre 1935: nasce la stazione di S.Maria Novella

Storia e curiosità di una delle stazioni ferroviarie più importanti d'Italia

Il 30 ottobre del 1935 fu inaugurata la stazione di Santa Maria Novella. Quella che oggi tutti conoscono come la più importante stazione di Firenze, non è stata la prima in città. Era la metà del XIX secolo quando a Firenze si cominciò a viaggiare su carrozze sospinte da cavalli a vapore piuttosto che su quelle tradizionalmente trainate da cavalli da tiro. La Leopolda fu la prima stazione ferroviaria costruita a Firenze, anche se, per la lentezza dei lavori, la realizzazione si concluse più o meno negli stessi tempi della Stazione Maria Antonia, ovvero la futura Santa Maria Novella. 

La Leopolda, che porta il nome del Granduca Leopoldo II, penultimo Granduca di Toscana, fu costruita nei pressi di Porta al Prato per i treni da e verso Livorno. La Maria Antonia invece (chiamata così per il nome della granduchessa) era destinata al traffico verso Pistoia e Lucca. Negli anni il traffico ferroviario premiò talmente tanto la Stazione Maria Antonia che si decise di ampliarla trasferendo lì tutte le linee regionali e nazionali. Finita l'era granducale la stazione cambiò nome in Santa Maria Novella, in quanto la basilica posta a pochissimi metri accoglie i visitatori che arrivano in città, e quindi fu deciso di onorarla col suo nome.

All'inizio degli anni '30 del '900 fu deciso un netto potenziamento dello scalo ferroviario e un conseguente nuovo posizionamento della stazione centrale meno addossato alla basilica. I lavori furono affidati al cosiddetto Gruppo Toscano che realizzò una delle maggiori espressioni del Razionalismo italiano, un movimento predecessore di quello moderno, che poneva alla propria base la logica e il gusto classico.

Da un punto di vista architettonico la stazione di Firenze spicca per la sua disposizione orizzontale che ben si integra con la verticalità della chiesa di Santa Maria Novella. Nella facciata si apre una vetrata dal grande impatto scenico (la cosiddetta "cascata di vetro") che illumina il grande atrio della biglietteria, lungo ben 160 metri, su cui si vanno a innestare i 16 binari. Negli anni settanta furono aggiunti un nuovo sottopassaggio commerciale e successivamente il grande parcheggio sotterraneo multipiano. Più recentemente il lato nord della stazione ha subito diverse modifiche che hanno accolto le linee tranviarie che collegano il centro cittadino all'Ospedale di Careggi, all'aeroporto e a Scandicci.

Qualche curiosità sulla stazione di Santa Maria Novella

  • L'arte in stazione: appena messo piede a Firenze, la stazione di Santa Maria Novella regala un colpo d’occhio su uno dei gioielli artistici più famosi della città, l’omonima basilica. Non solo. Già dentro la stazione è possibile ammirare alcune opere d'arte. Una delle uscite è decorata con un suggestivo affresco di Giampaolo Talani, pittore della toscanità, mentre l’orologio elettrico esterno porta la firma di Nello Baroni. Per non parlare delle tempere di Ottone Rosai che impreziosiscono il bar, per una pausa cappuccino super scenografica.
  • La Palazzina Reale: situata proprio a fianco alla stazione, è stata inaugurata nel 1935, alla presenza di Vittorio Emanuele II. Era destinata ad ospitare il re e la sua famiglia e caratterizzata da ambienti lussuosi, con marmi e arredi di pregio.
  • I treni del ricordo: Il 9 Novembre del 1943 partì dal binario 16 il primo treno con a bordo deportati ebrei e altri prigionieri, un convoglio di 300 persone destinato al campo di concentramento di Auschwitz. Una targa posta al binario 8 commemora invece la partenza di un treno che trasportava circa mille persone, in gran parte deportati politici, alla volta dei campi di sterminio nazisti.
  • La scena del film Amici Miei: la stazione è stata teatro di tante scene di film, la più celebre delle quali è forse quella degli schiaffi in Amici Miei (1975) di Monicelli, scena cult del cinema italiano.
  • La nevicata del 2010: il 17 dicembre 2010 l’intera stazione andò in tilt a causa di una nevicata, che ghiacciò tutti gli scambi. Pare che Trenitalia avesse appena tagliato sul personale predisposto al mantenimento degli stessi.
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