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Rincari: a Firenze mangiare la pizza costerà di più

Abbiamo intervistato tre tra le migliori pizzerie di Firenze per toccare con mano quanto il continuo aumentare di bollette e materie prime stia influenzando la loro attività e i loro menù

Andare a mangiare una pizza nei prossimi mesi potrebbe costare di più. La colpa è del continuo aumento delle bollette e delle materie prime, che sta mettendo in difficoltà i vari locali di ristorazione, costretti a ritoccare i propri menù. Ritocchi che possono andare dai 50 centesimi fino a 1-2 euro. Per toccare con mano la situazione reale abbiamo chiesto ad alcune delle migliori pizzerie di Firenze, inserite nella classifica delle top 100 d'Italia, come stanno affrontando questo momento critico per tutti.

“Sono costretto ad aumentare i prezzi delle pizze di almeno 50 centesimi, altrimenti nello scontrino inizio a inserire la voce “Luce e gas 2 euro”, ammette scherzosamente Giovanni Santarpia, pizzaiolo e proprietario del locale omonimo. “Oltre a gas e elettricità, sono raddoppiate anche le materie prime, come il pomodoro, le verdure, la mozzarella e la farina – continua Giovanni -. Un barattolo di passata di pomodoro ora costa un euro in più, al quale va aggiunto il costo del trasporto. L'anno scorso la bolletta della luce era 1700 euro, quest'anno 4700 euro, mentre il gas pagavo 500/600 euro, quest'anno ho pagato 1100. I costi sono aumentati in maniera spropositata, e quindi sono costretto ad aumentare il menù di almeno 50 centesimi. Spero che qualcosa cambi nei mesi a venire, altrimenti sarà dura andare avanti così”.

“Al momento non abbiamo fatto aumenti, ma ci stiamo comparando con altri gestori di energia per capire se c'è la possibilità di un costo del kilowatt orario minore – racconta Marco Manzi, pizzaiolo e proprietario di “Giotto Pizzeria” -. Avendo due locali noto una differenza sostanziale nel costo dell'energia elettrica. Nel locale in centro pago più del doppio rispetto a quello che si trova a Novoli. L'ultimo mese la bolletta della luce è arrivata intorno ai 6000 euro, un costo insostenibile. I costi delle materie prime aumentano invece giorno dopo giorno. Il fiordilatte è aumentato di due euro al chilo, per non parlare dell'olio e del trasporto. La spedizione prima la pagavo sui 50 euro, ora intorno ai 120 euro. Se nei prossimi mesi non ci sarà un adeguamento chi pagherà, anche di poco, sarà comunque il cliente finale”. 

Sulla stessa linea anche il ristorante pizzeria “Il Pacchero”, che per ora non ha applicato aumenti nel proprio menù, cosa che può accadere però se non ci sarà uno stop alla crescita dei costi, come afferma Vito Tommasini, responsabile del locale: “Ormai è quasi tutto raddoppiato rispetto all'anno scorso, dalle utenze alle materie prime. Al momento non vogliamo applicare degli aumenti sul nostro menù, e per combattere questa eventualità stiamo cercando nuovi artigiani che ci forniscono materie prime. Produttori più piccoli che possono farci risparmiare qualcosa. Purtroppo siamo arrivati a confrontarci con degli aumenti spropositati – conclude Tommasini – e non so se dietro a tutto questo ci sia un vero perché”. 

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