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Due giovani fiorentine premiate per la ricerca nel campo delle risonanze magnetiche

Si tratta di Veronica Ghini e Alessia Vignoli, due ragazze fiorentine che hanno ricevuto il riconoscimento come migliori ricercatrici under 35 italiane nel mondo delle risonanze magnetiche

Da ormai molto tempo si parla in Italia di “fuga di cervelli”, ovvero tutti quei giovani talenti che per cercare lavoro e soddisfazioni emigrano nei paesi esteri. Non è il caso di Veronica Ghini e Alessia Vignoli, due ragazze fiorentine premiate dal GIDRM (Gruppo Italiano Discussioni Risonanze Magnetiche) come migliori ricercatrici under 35 italiane nel campo delle risonanze magnetiche. Un riconoscimento importante non solo per le due dottoresse, ma anche per il territorio di Firenze e la sua università, che ogni anno “sforna” nuovi talenti da consegnare al mondo del lavoro. 

Questo premio è arrivato anche grazie all'aiuto dell'Università di Firenze – racconta Veronica -, che al Centro di Risonanze Magnetiche ci fornisce strumentazioni tra le migliori in Europa se non in tutto il mondo. Proprio all'università mi sono laureata nel 2013 in biotecnologie molecolari. Abbiamo la fortuna di lavorare in un centro di eccellenza che non tutti i giovani come noi hanno. Siamo in una situazione privilegiata, perché proprio grazie all'università lavoriamo in un centro di questo livello"-

Insomma, non bisogna per forza trasferirsi all'estero per sfruttare al massimo il proprio talento, anche se in Italia, forse, ci vuole più tempo: “Questo premio da valore a quello che facciamo tutti i giorni - continua Veronica -, andando a riconoscere le nostre ricerche. Inoltre è un punto in più per il nostro curriculum, quindi ci ha fatto davvero tanto piacere. Penso che in qualsiasi mestiere la strada da percorrere per arrivare a degli obiettivi non sia facile. Se uno si impegna tutti i giorni credo che si possa sempre raggiungere qualcosa. Ovviamente non è "tutto e subito". Soprattutto nel mondo dell'università, che è un mondo difficile, bisogna avere pazienza e perseveranza. Tutti i ragazzi che lavorano con me sono molto motivati in questo campo, e ripeto, se si hanno obiettivi penso che si può arrivare a qualcosa. L'unica cosa è che in Italia per arrivare ad una stabilità bisogna fare molto precariato e molta gavetta, mentre in altri posti all'estero no, ma anche quì ci sono tante opportunità da sfruttare". 

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