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L'arte del ricamo sta scomparendo, l'appello del sindaco ai giovani: “Appassionatevi all'artigianato”

Il progetto "Punto Tavarnelle" tende a salvaguardare un'antica attività del territorio, ormai praticata dai pochi artigiani rimasti

Cosa vuoi fare da grande? È difficile sentire un ragazzo rispondere a questa domanda con “l'artigiano”. Ed è proprio questa la difficoltà che tante realtà, come quella di Barberino Tavarnelle, stanno affrontando. Lavori e tradizioni storiche, che ormai solo le vecchie generazioni portano avanti. Per non farle scomparire, è fondamentale che questo sapere venga trasmesso a chi viene dopo. È proprio questo l'obiettivo che l'associazione “Il Punto Tavarnelle” si è prefissato di raggiungere, per non disperdere l’antica arte del ricamo su foglio. 

L’intento è quello di creare un "filo" di continuità con il passato e proporre nuove opportunità per la conservazione e la promozione di un’importante espressione identitaria del patrimonio collettivo, una forma di sapienza artigianale che, pur avendo il suo spazio espositivo nei locali adiacenti alla bellissima Pieve di San Pietro in Bossolo, rischia di disperdersi e concludere il suo ciclo vitale tra gli oggetti di un museo. 

Pochi giorni fa, infatti, nella sala giunta del palazzo comunale si è tenuta una prima occasione di incontro tre le ricamatrici senior, purtroppo rimaste in pochissime, e le tante aspiranti ricamatrici, interessate ad apprendere l’arte che dalla fine dell’Ottocento ha messo radici a Tavarnelle grazie all’impegno di una suora, poi tradotto e cresciuto in una reale attività occupazionale per tante donne, giovani e adulte, del secolo scorso raggiungendo il suo apogeo negli anni Sessanta: “Se oggi abbiamo una comunità con forti tradizioni di lavoro e di cultura lo dobbiamo soprattutto alle capacità dell'artigiano - dichiara David Baroncelli, sindaco del Comune unico di Barberino Tavarnelle -. Il ricamo di Tavarnelle ha qualcosa in più, perché si tratta di un'unicità straordinaria del nostro territorio. Basti pensare che lo stesso Versace prese spunto da questo tipo di ricamo. Purtroppo è un'attività che si sta perdendo sempre di più, e per questo abbiamo pensato di discuterne con la nostra comunità per creare una scuola, al fine di conservare questa tradizione culturale. In tutto ciò le nuove generazioni sono fondamentali. Stiamo lavorando proprio per integrare i ragazzi e non perdere queste tradizioni, perché ad oggi sono meno di 50 le persone ormai rimaste che custodiscono questo prezioso sapere”.

Nuove generazioni, ma non solo. Secondo il primo cittadino, uno dei motivi che starebbero portando alla perdita di queste attività, è anche una vita totalmente diversa rispetto a quella degli anni precedenti: “Purtroppo questi lavori richiedono un tempo enorme, perché di fatto si vanno a creare delle vere e proprie opere d'arte. Sono lavori figli di un'epoca dove la vita era diversa. Le donne si sedevano con la loro piccola seggiola a ricamare la sera all'uscio di casa. Oggi, nella società della velocità e dell'iindustrializzazione, tutto ciò che richiede manualità e impegno non si riesce a mandare avanti”. 

Uno degli obiettivi del progetto Punto Tavarnelle è anche quello di abbattere gli stereotipi, e cogliere l'occasione per dimostrare che il ricamo non è solo un'abilità femminile: “Anche alcuni cittadini del nostro territorio, imparando dalle rispettive mogli, conoscono alcune fasi del ricamo e si sono messi a disposizione per insegnare la tecnica dell'impuntatura. Solo la nostra testa mette dei limiti a questo. Il genere non è indicativo della capacità di un'attività. Sotto questo punto di vista, non vogliamo porre dei limiti, anzi, come comunità, lavoriamo per la parità di genere”.

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