Il primo re d'Italia era un fiorentino? Il mistero dell'incendio di Poggio Reale e del macellaio Tiburzi
Dietro alla storia del primo re d'Italia si cela un mistero che vede Firenze protagonista
Tutti sanno che il primo re d'Italia è stato Vittorio Emanuele II di Savoia. Ne parlano i libri di storia e gli atti ufficiali. Dietro a questa storia però si cela un mistero, una piccola leggenda, che mette in dubbio la vera identità di Vittorio Emanuele II, e che racconta come in realtà il primo re d'Italia fu un fiorentino, e per lo più figlio di un macellaio. Ma andiamo con ordine.
Carlo Alberto di Savoia, la moglie Maria Teresa e il primogenito Vittorio Emanuele II, a seguito dei moti irredentisti che già alcuni mesi prima avevano coinvolto Torino, si trovavano nell’estate del 1822 a Firenze, nella villa di Poggio Imperiale. In quella notte di fine estate si scrisse, forse, una pagina di storia italiana tra il tragico e l’enigmatico, un episodio con alcuni fondamenti storici e qualche pettegolezzo, ben lungi dall’esser dimostrato. Dai resoconti storici si narra che il 16 settembre 1824, scoppiò un incendio nella villa fiorentina di Poggio Imperiale, dove dormiva il piccolo Vittorio Emanuele. Pare che la combustione alla zanzariera della culla fosse stata involontariamente provocata dalla balia Teresa Zanotti.
La balia si prodigò per salvare il bambino e riportò ustioni tanto gravi da morirne dopo qualche giorno. Il bambino, almeno ufficialmente, rimase illeso. Nonostante il materasso bruciato a metà. Ai fiorentini parve impossibile che il piccolo fosse uscito illeso da un simile incidente e si cominciò a spettegolare. Sembra però che in punto di morte Massimo D’Azeglio, amico personale di Carlo Alberto, oltre che patriota, scrittore e primo ministro del Regno di Sardegna, abbia raccontato tutta un’altra storia.
Pare che quella notte fosse morto anche il piccolo Vittorio Emanuele e poiché la famiglia non si poteva permettere la perdita del primogenito, fu deciso di sostituirlo in gran segreto. Voci mai confermate raccontarono che venne sostituito con il figlio di un macellaio di Porta Romana, tale Gaetano Tiburzi detto “il Maciacca”, già fornitore dei Savoia. Pare infatti che il Tiburzi dopo l’episodio dell’incendio ebbe a lamentare la scomparsa del figlioletto e, a distanza di poco tempo, si arricchì inspiegabilmente, arrivando ad acquistare un intero palazzo dove aprì un nuovo esercizio abbia. Il primo Re d’Italia era quindi un fiorentino? Il caso è ancora aperto.