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La "piramide" delle Cascine: a cosa serviva e perché si trova lì

A discapito di ciò che si può pensare, la costruzione, alta circa 10 metri, non ha alcun legame con l'Egitto

Andrea Guida Collaboratore Sport e Web Editor 19 febbraio 2023 08:00

Quante volte passando per le Cascine vi sarete chiesti cosa ci facesse una piramide nel cuore del parco di Firenze. A discapito di ciò che si può pensare, la costruzione, alta circa 10 metri, non ha alcun legame con l'Egitto.

La struttura, situata più precisamente nel viale degli Olmi vicino alla piscina delle Pavoniere, fu costruita nel 1796 su progetto di Giuseppe Manetti, architetto fiorentino di Ferdinando III Lorena, e serviva come ghiacciaia.

Si racconta che al proprio interno venisse conservata la neve, raccolta durante l'inverno, che si conservava fino all’ estate per farne sorbetti e gelati, di cui sembra che i fiorentini fossero particolarmente golosi. Al suo interno infatti si trovano delle nicchie dove si conservavano gli alimenti al fresco.

La piramide delle Cascine non era naturalmente l’ unico impianto che serviva allo scopo: sin dall’ epoca rinascimentale esistevano infatti numerose “diacciaie” di forma solitamente conica, che venivano collocate nei fossati lungo le mura di cinta della città, in quei tratti che erano esposti ai venti freddi di nord-est.

Ecco perchè si trovavano nei pressi di Porta al Prato, lungo la cinta che si dirigeva verso Porta San Gallo, quindi nel tratto tra questa e Porta a Pinti, e poi ancora nel tratto verso Porta alla Croce.

La forma a piramide è dovuta proprio allo scopo di mantenere il freddo al proprio interno. Si trattava infatti di contenitori in muratura interrati, con forma a doppio cono: sembra che questo tetto conico fosse fatto di paglia e legna per favorire l’ aerazione del contenitore, esposto appunto ai venti freddi di nord-est.

Quando non c'erano i venti, la soluzione era quella di portare la neve dagli Appennini, per conservare il luogo ad una temperatura bassa. Insomma, un precursore del moderno frigorifero, arrivato in Italia verso il 1940 ma diventato un bene alla portatat di tutti solo a partire dagli anni 60'.