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A caccia di malviventi grazie al fiuto dei cani: la storia di Eleonora e della sua amica a quattro zampe Sandy

Cos'è e come opera l'odorologia forense, la scienza che "fiuta" i criminali ma che non viene utilizzata in Italia

Non solo coccole e passeggiate. I cani sono animali dalle enormi potenzialità, delle quali spesso e volentieri non immaginiamo neanche. Una di queste si tratta proprio del suo straordinario fiuto che, se insegnato ad utilizzare nella maniera giusta, può portare a scovare non solo tartufi, ma anche malviventi e criminali. E' la storia della fiorentina Eleonora Pioni, eccellenza italiana nel campo dell'odorologia forense, la scienza che sfrutta l'eccezionale fiuto dei cani per dare la caccia ai criminali. Uno strumento che in altri paesi del mondo, come Cina, Argentina, Stati Uniti e Russia per citarne alcuni, utilizzano già da anni come prova in tribunale, cosa che invece in Italia ancora non può essere fatta, ma sulla quale le organizzazioni come la Società Italiana delle Scienze Cinofili Forensi sta lavorando per renderla utilizzabile il prima possibile.

Da qui nasce la storia di Eleonora e della sua amica a quattro zampe Sandy, che dopo anni e anni di allenamento e di studio, sono arrivate ad essere uno dei binomi di riferimento in questo campo della criminologia: “Ho cominciato questo percorso perché avendo un cane particolarmente portato a lavorare sulle discipline olfattive, sono passata dalla parte ludica a quella professionale. Nel 2016 ho partecipato ad un seminario del dottor Rolando Rosillo, il maggior esperto di odorologia forense nel mondo. da quel giorno mi sono appassionata ancora di più, decidendo di specializzarmi in questo campo e in altre tecniche dell'applicazione dei cani in ambito criminologico, ottenendo un master universitario in criminologia con una tesi sull'utilizzo delle tecniche della criminalistica cinofila nella risoluzione dei casi di omicidio seriale. L'odorologia forense è una tecnica scientifico-peritale, con la quale è possibile grazie all'aiuto di cani appositamente addestrati, l'identificazione molecolare dell'odore umano presente su delle prove rinvenute sulla scena del crimine. Ogni persona in questo mondo – spiega Eleonora – ha un suo odore specifico, al pari dell'impronta digitale e del DNA. In parole povere grazie all'olfatto dei cani, si riesce a fare una discriminazione dei vari sospettati, sia che si tratti di omicidio sia di una rapina, e risalire a chi è stato sulla scena del crimine”.

Una tecnica che, come già scritto, in Italia è ancora a livello sperimentale: “Per questo motivo - aggiunge Eleonora- cerchiamo come Società Italiana delle Scienze Cinofili Forensi, di far conoscere ai magistrati e al Ministero della Giustizia e di far capire l'utilità che ne può conseguire. Poiché è una tecnica che ha bisogno di una precisione estrema, teniamo i cani in esercitazione e cerchiamo di addestrarne di nuovi, in modo che, quando verrà validata, siano già pronti ad eseguire le perizie in tutto il territorio nazionale. Penso che questa situazione sia legata ad un aspetto prettamente culturale. Negli altri paesi questa tecnica, insieme al Mantraling, che si occupa della ricerca di criminali in fuga sempre grazie all'olfatto del cane, è da talmente tanto tempo che vengono utilizzate, che per loro è normale contare sull'olfatto del cane. In Italia invece il cane viene definito troppo aleatorio. Negli Stati Uniti la prima pista che è stata accettata come prova giudiziaria è stato nel 1893. Siamo indietro sotto questo punto di vista”.

In attesa quindi che anche l'Italia possa finalmente utilizzare lo straordinario fiuto dei cani per fare giustizia, professionisti come Eleonora si limitano a far conoscere queste discipline anche a proprietari di cani che fino al giorno prima passavano la giornata sul divano di casa: “Ovviamente dipende a che livello si vuole arrivare. Ci sono corsi professionali, come quello in Criminalistica Cinofila in partenza ad Aprile a Sasso Marconi, ma anche i loro corrispettivi a livello ludico, che sono accessibili a qualsiasi cane, come gli allenamenti di Mantrailing a livello sportivo o la ricerca di sostanze come lo Scent Game, uno sport dove il cane impara a cercare determinati odori. Sono attività che fanno molto bene ai nostri amici a quattro zampe, oltre che a rafforzare enormemente la relazione con il proprietario, perché alla base c'è il divertimento. In più si avvicinano alla natura di questo animale, in quanto l'olfatto rappresenta il loro senso principale. In quest'ottica proprio il 15 febbraio partiranno a Pontedera degli allenamenti ludici legati al Mantrailing. Il tutto con la speranza di diffondere sempre di più queste discipline, che un giorno torneranno sicuramente utili anche in Italia”.

Odorologia Forense

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