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Le migliori osterie e trattorie d'Italia: tre sono a Firenze

La classifica di 50 Top Italy delle migliori osterie di tutta Italia

Le migliori osterie e trattorie di Firenze secondo 50 Top Italy, la prestigiosa guida-classifica online dedicata al food. In Toscana sono quattro i locali, di cui tre sono di Firenze: Trattoria Da Burde, Cibrèo Trattoria e Osteria Tripperia Il Magazzino.

Le trattorie e le osterie di Firenze

Trattoria Da Burde

L'ottava posizione, prima per la Toscana, è occupata dalla Trattoria Da Burde. "E' una vera e propria istituzione fiorentina che può fregiarsi del titolo di "esercizio storico fiorentino", perché ormai da quattro generazioni la famiglia Gori porta avanti questa attività, con profonda passione e competenza. Paolo Gori in cucina e il fratello Andrea in sala ogni giorno a pranzo propongono ai fiorentini e ai turisti di passaggio in zona i loro piatti: ricette della tradizione gastronomica toscana accompagnate dalla possibilità di degustare una lunga lista di vini, pregevole e ragionata. Prima di entrare nella parte "ristorante" è possibile mangiare nella zona bar/alimentari, aperta dalle 9 alle 18, e acquistare i prodotti in vendita. Alcune proposte del menù del pranzo variano giornalmente e si possono gustare dalle tradizionali zuppe ai primi, passando per i secondi di carne come stracotti e stufati (una nota di merito al delizioso lampredotto in zimino) fino alla regina: la "bistecca alla Fiorentina". Il venerdi sera la trattoria è aperta per cena, sul sito internet e sui canali social è possibile seguire la notevole programmazione di serate di degustazione con abbinamenti vino/cibo che valgono il viaggio fino alla periferia nord di Firenze. Grande attenzione anche al delivery nel periodo "covid": in collaborazione con BBQ4All la trattoria ha messo a punto un sistema che permette di avere a casa una bistecca perfetta, già in parte cotta, che con alcuni semplici passaggi può essere mangiata mantenendone inalterato il gusto. Ovviamente è possibile ordinare anche le altre pietanze".

Cibrèo Trattoria

Al 38esimo posto la Trattoria Cibrèo. "Con la pandemia quasi tutti i locali si sono reinventati con nuove proposte anche a livello accoglienza, pure in questo caso la “Trattoria Il Cibreo o Cibreino” ha rubato uno spazio attiguo al “Ristorante Il Cibreo” (stessa proprietà) per poter distanziare i tavoli mantenendo la stessa capienza di coperti circa 30/35. Il menù è stampato su carta plastificata per essere, penso, sanificato ad ogni passaggio. È la Toscana a farla da padrona e le proposte cambiano con la stagione, ci possono quindi essere variazioni che il personale di sala con la mascherina d’ordinanza, gentilissimo e ben preparato, illustra a voce sottolineando, bonus, anche la variazione di prezzo inferiore o superiore al piatto sostituito. La carta non è ampia 3 proposte fra gli antipasti, altrettante per i primi e per i secondi. Qualche piatto in più per i dolci. Ho scelto la “Pappa al Pomodoro”, buona. Poi “gli gnudi” ricotta e spinaci (non presenti in carta) di buona preparazione. Tra i secondi l’insalata di gallina con la maionese. Il piatto è “guarnito” con piccoli pezzetti di giardiniera, la gallina e la maionese, questa è quasi agra con il limone molto presente. L’altro piatto preso al tavolo è stata “l’arista con purè di patate ripassata in forno” di buon gusto. Indistintamente tutti i piatti si fanno ricordare per la loro misera quantità. Per i dolci due porzioni, divise fra noi 4 commensali, di torta al cioccolato leggermente poco denso ma di buon sapore. Ad innaffiare il tutto un Kerner delle Dolomiti a 30,00 euro (carta vini con notevoli ricarichi). I prezzi delle pietanze variano dai 9,00 ai 17,00 euro a mio parere molto alti e per la quantità e per le povere materie prime servite. Acqua in bottiglie da ½ litro e pane salato che in Toscana è quasi un’eresia".

Osteria Tripperia Il Magazzino

Alla 42esima posizione l'Osteria Tripperia Il Magazzino. Queste le motivazioni della selezione da parte di Top 50: "Miseria e Nobiltà non è solo un celebre film con Totò ma il titolo perfetto per ogni recensione si rifaccia alla cucina del quinto quarto, quella cucina fatta di frattaglie e di consumo popolare negli anni bui della fame e della miseria e che oggi rappresenta, anche grazie al contributo di rivisitazioni in chiave moderna e innovativa di alcuni chef, di piatti ricercati per il loro gusto originale e per la capacità attrattiva di distinguersi dai cibi quotidiani. A Firenze la declinazione di questa tradizione ha origini antiche che rimandano al 1400 e che hanno in Luca Cai ( guai a chiamarlo Chef ma Trippaio) l’espressione tra le più lucide e originali. Il locale, a due passi dal Ponte Vecchio e in una piazza il cui toponimo rimando alla narrazione dell’oste e che fa parte del folklore di una tipica osteria fiorentina. Ottima la carta dei vini territoriale ma con spunti interessanti con vini naturali anche transnazionali. Noi abbiamo avuto modo di apprezzare le immancabili polpette di lampredotto, che si fanno mangiare come le pop corn al cinema, dei Tortelli di patate con ragù di lampredotto dal gusto deciso e ben bilanciato che ricalcano la personalità del titolare e la Trippa "Original Trademark", la più iconica espressione di una immancabile esperienza con la cucina fiorentina al pari degli Uffizi e della cupola del Brunelleschi. Il conto è onesto e sincero come i cantucci col vin santo a fine pasto".

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