Psicologia e crescita emotiva: allarme social tra i giovani, il Comune adotta la "libroterapia"
Il servizio è gratuito e rivolto alle famiglie per prevenire e sostenere le difficoltà che possono nascere all'interno della vita scolastica. Già sold out
Nel comune di Barberino Val d'Elsa torna per il secondo anno consecutivo il progetto “Crescere Insieme”, un servizio gratuito che mira ad offrire un supporto di ascolto psicologico per famiglie, prevenendo e sostenendo le difficoltà dei figli legate a fragilità, vita scolastica e instabilità nelle relazioni con compagni e docenti.
Sostegno che non prenderà piede tra le pareti di uno studio specializzato, bensì negli spazi della biblioteca comunale “Alda Merini”. Il motivo di questa scelta è quello utilizzare la potenza della lettura quale strumento per facilitare la crescita emotiva e stimolare il pensiero riflessivo. Si tratta di un'attività che si propone come strumento pratico per aiutare bambini e ragazzi ad acquisire una visione dei problemi e dei conflitti interni e comprendere le difficoltà che si riscontrano comunemente.
“Ci concentreremo in particolare sulle difficoltà che i genitori e i loro figli possono incontrare nella vita scolastica - spiega la psicologa Elisa Brigiolini - come per esempio la tendenza all’abbandono della scuola, i disturbi di ansia associati alla frequenza scolastica, il ritiro sociale o la dipendenza dall'utilizzo delle tecnologie e dai social. Ogni famiglia porta una tematica, sulla quale poi lo psicologo assegna gli esercizi da svolgere a casa. È proprio per questo che mi è venuta l'idea di svolgere gli incontri in biblioteca: quale esercizio migliore che proseguire la conversazione fatta sul tema critico attraverso l'utilizzo dei libri?”.
Grazie all'aiuto delle bibliotecarie la psicologa sceglie il testo più adatto per uno specifico problema da risolvere, da affidare alla lettura dei genitori o ai ragazzi. Un'abitudine quella della lettura che oggi, a causa dell'uso spropositato degli smartphone, in molti hanno perso. Soprattutto i più giovani. “Chi legge, sia fra i giovani che fra gli adulti, è ancora in grado di produrre contenuti, di non fare scelte stereotipate. È come avere una cassetta degli attrezzi molto più fornita rispetto a chi non legge. Avere a che fare con i libri vuol dire conoscere migliaia di storie di vita. Forniscono uno strumentario di risposte inimmaginabili. Per questo la chiamiamo “libroterapia”, perché queste risposte possono aiutare a trovare una risposta ad una fase critica della nostra vita”.
Il peggior nemico della lettura si chiama smartphone. L'uso sconsiderato dei social network, in particolar modo tra i più giovani, può portare allo sviluppo di varie problematiche. Un ruolo fondamentale lo svolgono i genitori che, secondo la dottoressa Brigiolini, hanno il compito di mettere dei paletti. “Questo tema rappresenta il grande allarme sociale che tante famiglie oggi stanno vivendo. È come se fossimo in un anno zero dove le persone non hanno ancora ben chiaro che ci devono essere dei limiti da porre e da rispettare. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stilato delle regole per l'utilizzo corretto di cellulari e social. Il problema è che ancora queste buone pratiche non sono tanto diffuse come lo strumento stesso. Manca un'educazione, che non riguarda solo i genitori, ma anche la scuola stessa”. Viene lecito chiedersi a questo punto se l'avvento dei social sia stato un evento positivo. “Diciamo che prima era obbligatorio socializzare, si trattava di un rito di passaggio nella vita di ognuno di noi – sottolinea la psicologa -. Non si imparava ad avere a che fare con l'altro sesso o con gli adulti attraverso i social ma praticandolo sul campo, e questo fornisce delle skill sociali. Non c'era un medium, si imparava tutto in prima persona”.
Il servizio dello sportello è ripartito martedì 19 settembre, registrando subito il sold out per il mese di ottobre. Un alto numero di richieste, sia da parte delle famiglie con bambini più piccoli, ma anche di ragazzi adolescenti. La “libroterapia” quindi piace e funziona. “Naturalmente questa tecnica richiede uno studio e una particolare attenzione nella scelta dei testi da proporre - aggiunge la psicologa - nei quali gli studenti possano identificarsi, i libri hanno la funzione di catturare l'interesse e motivare i lettori a ridimensionare le loro problematiche acquisendo una prospettiva più ampia dei temi, per questo è fondamentale la collaborazione, la competenza e l'esperienza delle bibliotecarie di Barberino Tavarnelle”.