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Sabato, 20 Aprile 2024
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Pieraccioni contro l'arte contemporanea: "Fontana e Koons? Vi presento Assel Avaf"

"Assel Avaf" altro non è che il risultato di due parole scritte al rovescio e questo escamotage è servito al regista per parlare di "certa arte contemporanea" e di alcuni suoi estimatori

Che Leonardo Pieraccioni non fosse un grande amante dell'arte contemporanea era chiaro da tempo. Indimenticabile il commento che scrisse su Instagram dopo aver visitato la mostra di Jeff Koons a Palazzo Strozzi e proprio come confidò l'anno scorso il regista continua ad avere un "rapporto conflittuale con l'arte moderna". Ed è proprio all'artista che ha esposto nel museo fiorentino e a Lucio Fontana che Pieraccioni fa riferimento nel suo post ironico ma giudicante sull'arte.

Assel Avaf ovvero "fava lessa"

Oggi Pierccioni ha voluto aggiungere un nuovo tassello alla sua ricerca della bellezza nell'arte contemporanea presentando al mondo un artista russo dal nome particolare: "Assel Avaf". E perché decide di fare ciò? Il suo altro non è che un modo per prendere in giro chi si vanta di essere un'intenditore d'arte, e che poi non lo è. Assel Avaf è infatti il risultato di "fava lessa" scritta al rovescio: locuzione gergale con la quale, in toscano, ci si riferisce a persone non particolarmente sveglie o ad amici che hanno fatto un gesto stupido. Con il termine fava in Toscana si fa riferimento al membro maschile e lesso, che vuol dire tanto cotto, in questo caso prende il significato di tonto.

Tornando a Pieraccioni, Assel Avaf è lo scultore che ha creato il suo "pregiatissimo monkey fu*k”, ma questo in realtà altro non è che un bassorilievo realizzato per l’ultimo film ovvero il Sesso degli angeli. Questo capolavoro gli permette di mettere alla prova chi prentede di essere un critico d'arte.

"Quando viene qualcuno in casa mia e mi sbombarda le pa**e con la magnificenza di certa arte contemporanea, i tagli di Fontana e i palloncini di Koons, io allora lo porto davanti al mio pregiatissimo “monkey fuck” di Assel Avaf" scrive il comico toscano. "Di solito l’intenditore quando gli racconto serio che, come lui sa, è un’opera rara e davvero costosa dell’artista russo, annuisce estasiato e qualcuno ci aggiunge pure un sì, sì conosco. Chiaramente - spiega Pieraccioni - è invece solo un bassorilievaccio realizzato per l’ultimo film che ho girato e Assel Avaf è solo “fava lessa” al contrario; ma l’importante nell’arte moderna è presentare le opere in maniera convincente e crederci, ma crederci parecchio".

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