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Nasceva oggi Giorgi la Pira: chi fu e come cambiò Firenze

Giorgio la Pira fu sindaco di Firenze, città per la quale rivestì un ruolo cruciale durante gli anni della ricostruzione post bellica

Era il 9 gennaio 1904 quando a Pozzallo, paese della punta meridionale della Sicilia, nasceva Giorgio La Pira. La connessione tra Firenze e La Pira è emblematica: un contesto territoriale che accolse il suo modello di impegno sociale e si fece custode del suo ruolo politico, amministrativo e civile. È nel 1926, in occasione della sua laurea, che il giovane Giorgio La Pira arriva per la prima volta a Firenze, città di cui si innamora e che non abbandonerà mai, se non per brevi periodi, fino alla sua morte. 

A Firenze diventa ben presto professore ordinario di diritto romano. Oltre all’esperienza didattica, inizia ad interessarsi e a farsi carico dei problemi dei più poveri e dimenticati dei cittadini della città. Nel 1936 fonda la “Messa di San Procolo” luogo di incontro e di assistenza morale e materiale per i poveri e nel 1939 fonda la rivista in lingua latina Principi (fatta chiudere ben presto dal regime fascista) nella quale si faceva portavoce di un messaggio di uguaglianza e fraternità dei popoli, motivazione questa che lo guiderà in tutta la sua attività prima di sindaco e poi di politico.

Nel 1951 viene eletto sindaco di Firenze, perla del mondo, si legge in una delle sue numerose lettere, una città che sarà profondamente trasformata dal suo operato. Dalla nascita del quartiere dell’Isolotto, all’impulso fondamentale all’edilizia scolastica, dal salvataggio della fonderia del Pignone, per la quale si era battuto strenuamente per limitare i licenziamenti e per impedire la chiusura della fabbrica, alla creazione di un movimento mondiale dei sindaci a favore della pace proprio durante gli anni intensi della 'Guerra fredda'.

Ed è proprio durante questi anni che oltre alle politiche sociali, La Pira trasformò il volto di Firenze facendo diventare la città il fulcro di incontri internazionali tra i sindaci delle città di tutto il mondo. Il sindaco, rieletto nel 1956, si oppose fermamente ad ogni forma di violenza, denunciando le atrocità dei nuovi conflitti internazionali e intervenendo presso le Nazione Unite contro la guerra in Vietnam. 

Giorgio La Pira muore il 5 novembre 1977. Il giorno dopo, la salma viene esposta a San Marco: i fiorentini si riversano in massa a salutare il “sindaco santo”, mentre da tutto il mondo arrivano personalità della politica e della cultura, uomini di ogni nazione e religione. Il 7 novembre, i funerali: in Duomo, il cardinal Benelli afferma: “Nulla può essere capito di Giorgio La Pira se non è collocato sul piano della fede”.

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