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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Gino Bartali, il documentario a lui dedicato in tv

Gino sarà il protagonista del documentario che Rai Cultura propone mercoledì 4 maggio alle 22.10 su Rai Storia, per il ciclo "Italiani"

"Ginettaccio", "L'uomo d'acciaio", "Gino il Pio", "L'intramontabile": in una parola, Bartali. È lui il protagonista del documentario che Rai Cultura propone mercoledì 4 maggio alle 22.10 su Rai Storia, per il ciclo "Italiani".

Bartali nasce il 18 luglio 1914 a Ponte a Ema, nei pressi di Firenze. La sua famiglia è d'origine contadina. Da ragazzo lavora come apprendista meccanico nella bottega di un ciclista. Si mette in luce tra i dilettanti e, passato professionista, nel 1936, a 22 anni vince con la Legnano il suo primo Giro d'Italia, che conquisterà anche l'anno successivo. L'anno della consacrazione arriva nel 1938 quando trionfa al Tour de France. Gino intanto ha conosciuto Adriana Bani, che sarà l'amore di una vita e che sposerà nel 1940.

Bartali fin da giovane è un fervido credente, è iscritto all'Azione Cattolica, è devoto a Santa Teresa di Lisieux, è terziario carmelitano. Gli anni della guerra gli porteranno via la possibilità di tante vittorie, ma faranno uscire la sua grandezza d'animo. Gino, amico del cardinale Elia Dalla Costa, si mette al servizio di una rete clandestina per il salvataggio degli ebrei. Tante volte farà in bicicletta il tragitto tra Firenze e Assisi, a rischio della propria vita, per trasportare documenti falsi contribuendo così al salvataggio di circa 800 persone.

Gino non racconterà mai in pubblico questa storia perché, come diceva, "Il bene si fa ma non si dice". Tuttavia, dopo la sua morte riceverà i meritati riconoscimenti: Medaglia d'Oro al Merito civile, viene dichiarato "Giusto tra le nazioni".

Nel dopoguerra arriveranno le altre grandi vittorie di Bartali e la rivalità con Fausto Coppi, molto diverso da lui per carattere: l'Italia è divisa ormai in bartaliani e coppiani. Gino vince il Giro d'Italia del 1946, il cosiddetto "Giro della rinascita", proprio davanti a Coppi, che aveva vinto da suo gregario l'ultimo giro prima della guerra. Ma la più grande impresa sportiva di Bartali è la vittoria al Tour de France del 1948, a 34 anni e a 10 di distanza dalla prima. La sua vittoria avviene in un momento molto critico, quello dell'attentato a leader comunista Palmiro Togliatti, ed è ancora più importante perché contribuisce a favorire un clima di pacificazione nel Paese.

Gino correrà fino alla metà degli anni `50 e poi si dedicherà sempre al ciclismo come dirigente sportivo e commentatore. Muore, all'età di 85 anni, il 5 maggio del 2000.

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