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Florence Nightingale, la donna che rivoluzionò l'infermeria: chi era e perché è legata a Firenze

A lei è dedicata una statua nel chiostro di Santa Croce

All'interno del chiostro di Santa Croce si trova una statua con un epigrafe, realizzata nel 1913. Il nome riporta una certa “Florence Nightingale”. Era inglese, ma nata a Firenze e della nostra città portò orgogliosamente il nome, perché Florence è la donna che ha rivoluzionato l’infermieristica. È stata la prima donna a ricevere l’Ordine al merito, una delle più alte onorificenze conferite dalla monarchia britannica. 

Nightingale nacque il 12 maggio 1820 da una famiglia benestante. Il padre fu un pioniere dell’epidemiologia e da lui  trasse l’interesse per la medicina e la cura dei pazienti. A consolidare questo secondo aspetto concorse senz’altro la sua profonda fede cristiana. Lavorò sempre sul campo, portando dignità e riconoscimento al ruolo dell’infermiera allora troppo sottovalutato e sottoposto ad una certa discriminazione di genere sessista. Il suo mito è legato alla sensibilità e alla disponibilità nei confronti dei degenti, un aspetto che si fissò nell’immaginario collettivo grazie alla celebre abitudine di aggirarsi tra le corsie munita di una lanterna per accertarsi anche di notte delle condizioni dei malati. 

Ma la sua importanza va ben al di là della ‘semplice’ carità cristiana. Lavorando per anni negli ospedali di tutto il mondo delineò quei principi base come l’igiene, la pulizia e il sostegno emotivo ai pazienti, che oggi sembrano ovvi, così fondamentali per attuare una vera e propria rivoluzione nell’organizzazione ospedaliera. Prese molto presto la decisione di dedicarsi totalmente alla cura di persone malate e indigenti. Allo stesso tempo, manifestando una innovativa concezione della figura femminile, rinunciò al ruolo di moglie e madre così come la società lo attribuiva all’epoca alle donne, rifiutando anche qualunque proposta di matrimonio per timore che potesse interferire con la professione di infermiera. 

Prestò il suo servizio in tutto il mondo, in ospedali civili e in quelli da campo, in tempi di pace e di guerra senza mai smettere di investire nella propria e nell’altrui formazione professionale. Nel corso della sua vita fu insignita di numerose onorificenze, prima donna a ricevere l’Ordine al Merito del Regno Unito. Autrice anche d’importanti testi di divulgazione scientifica, non sfruttò mai la sua fama per incontrare i favori del grande pubblico, rimanendo riservata e dedita al lavoro che considerava una vera e propria missione. 

A Firenze è ricordata con una statua nel chiostro di Santa Croce. La Croce Rossa Internazionale ha istituito un’onorificenza civile e militare che porta il suo nome e che viene assegnata alle infermiere che si sono distinte in modo esemplare. 

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