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Giovedì, 28 Marzo 2024
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San Martino e la fiera dei "trabiccoli": cos'erano e come venivano usati

Ogni 11 novembre si svolgeva sul Ponte Santa Trinita questa particolare fiera, dove era possibile trovare i moderni scaldaletto

Fino ai primi decenni del 900', l'11 novembre, giorno di San Martino, si teneva sul ponte Santa Trinita ed in parte in via Maggio a Firenze la così detta "Fiera dei trabiccoli". Nella fiera si vendevano utensili ed altri oggetti necessari all'uso domestico popolare, come appunto i  "trabiccoli" e i "preti". 

Questi attrezzi ad uso domestico, erano composti da un insieme di leggere stecche di legno che formavano una singolare grande gabbia a forma di cupola o di forma bislunga (i preti) sotto la quale ad un gancio, si appendevano gli scaldini (veggi) carichi di brace ardente, per rendere caldi i letti o per asciugare la biancheria. Teneva sollevate le coperte sul letto e permetteva al calore di diffondersi. In tal modo si riduceva il tasso di umidità di coperte e materassi, alto nella stagione invernale nelle case soprattutto quelle di campagna, permettendo di entrare in un letto tiepido anche in stanze che d’inverno erano gelide.

Il "trabiccolo" era anche usato per asciugare la biancheria specialmente quella dei bambini. Gli scaldini di terracotta, si dividevano in veggi e cecie. Il veggio, con manico tondo e base rialzata, era usato in maggioranza dalle donne per scaldarsi le mani e i piedi, mentre la cecia più bassa e piatta alla base, era quella che veniva appesa ai trabiccoli. Nella fiera non si vendevano solo questi oggetti, ma anche prodotti manufatturieri, come culle, ceste e panieri. Arrivata la sera, non era inusuale vedere gli artigiani tornare a casa col carroccio vuoto, intonando canzoni allegre per aver venduto tutta la merce. 

"L'estate" di San Martino: ecco cosa significa

C'è un detto popolare che ha sempre caratterizzato questi giorni: "L'estate di San Martino dura tre giorni e un pochino". Ma cosa c'entra l'estate con l'11 novembre? Prima del cambiamento climatico, questa coincideva solitamente a giornate in cui l'autunno si faceva più mite e non era raro incontrare giornate molto soleggiate. Il tutto è legato ad una leggenda popolare. Durante un giorno freddo e piovoso, Martino di Tours (soldato romano, divenuto poi San Martino) vide per strada un mendicante seminudo e tremante, così, mosso da un sentimento di pietà, decise di donargli metà del suo mantello di pecora, non immaginando che il viandante fosse nientemeno che Gesù in persona. L'intervento del Volere Divino non tardò a manifestarsi e, con grande meraviglia del soldato romano, il sole tornò a splendere e la temperatura si alzò riscaldando tutta l'aria circostante. La notte successiva, Martino sognerà Gesù nell'atto di mostrargli la metà del suo mantello e questa rivelazione lo avvicinerà fortemente alla fede, virtù che poi lo condurrà a intraprendere il percorso pastorale. Martino sarà proclamato Santo dopo la sua morte, avvenuta in Francia nell'anno 397.

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