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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il David di Michelangelo in viaggio verso Dubai: l'arte e la tecnologia che rendono grande l'Italia

Per l'Expo 2020 di Dubai l'Italia sarà rappresentata dal "gigante" di Michelangelo, ma non quello vero il suo gemello realizzato con la tecnologia 3D

L'Italia a Dubai porta il suo Rinascimento. Ancora una volta a salvare il Belpaese è l'arte, ma il dibattito politico - in questi giorni - è tornato a parlare di stadi aperti tralasciando musei e teatri. La risposta del Ministro Franceschini non è tardata ad arrivare: ha voluto precisare di aver chiesto da subito un'apertura regolamentata anche per concerti e eventi in spazi analoghi, nel caso in cui venisse autorizzato il pubblico agli eventi sportivi.

E se in "casa" le opere d'arte sono impossibili da vedere, all'Expo di Dubai, dal 1 ottobre 2021 al 31 marzo 2022, per rappresentare l'ingegno italico è stata scelta una scultura: il David di Michelangelo. Il monumento, simbolo di rinascita e lotta (ricordiamo che David ha sconfitto Golia), che adesso sta viaggiando in un cargo partito da Milano Malpensa, non è quello vero - gelosamente custodito nella Galleria dell'Accademia di Firenze - ma una riproduzione 3D. Il gemello-diverso è stato poi "restaurato", per farlo sembrare il più vero possibile, da Nicola Salvioli nel suo studio in Borgo Albizi. Un mix di resina e polvere di marmo di Carrara è stato usato da Salvioli per ricoprire la superficie così da ottenere una pelle che ha permesso la replicare crepe e dettagli con grande precisione. L'Expo sarà la vetrina delle città d'arte italiane così duramente colpite dalla crisi economica e dalla pandemia.

Il team che ha lavorato al David 3D ha visto collaborare la Galleria dell'Accademia, i ricercatori geomatici l'Università di Firenze, esperti di di misura e digitalizzazione, il Ministero dei Beni Culturali, Hexagon, partner tecnico e sponsor del progetto, che ha collaborato con il gruppo di ricercatori. Il gruppo è stato coordinato dalla Professoressa Grazia Tucci.

Anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha espresso la sua gioia pubblicando sui social alcune foto e un pensiero: "Il David parte direzione Dubai! Rappresenterà l'Italia all’#Expo2020, come simbolo di bellezza e di speranza. Questa copia dell’opera d’arte di Michelangelo è frutto di un lavoro straordinario di un laboratorio fiorentino, con un mix di artigianalità e tecnologia. Bellissimo!"

Sul sito dedicato al Padiglione dell'Italia, sono state raccontate passo passo le operazioni che hanno portato alla realizzazione del David.

Digitalizzazione del David

Un progetto che coinvolge un team di tecnici e ricercatori del mondo universitario e industriale, coordinato dalla Professoressa Grazia Tucci, per mettere a sistema competenze specialistiche differenti. Digitalizzazione – gli step:

  • Predisposizione del set di acquisizione, 
  • Acquisizione dei dati, 
  • Digitalizzazione dei dati, 
  • Elaborazione dei dati,
  • Analisi dei dati,
  • Preparazione dei file di stampa.

Il caso dell'opera michelangiolesca ha richiesto di superare difficoltà logistiche e operative non trascurabili, come quelle legate alla dimensione dell'opera e alla necessità di rilevarla "a tutto tondo". Proprio per spingersi verso un elevatissimo dettaglio della ri-produzione digitale si sono voluti mutuare strumenti e metodi propri del settore industriale, grazie al coinvolgimento di Hexagon, che ha collaborato con il gruppo di ricercatori geomatici - come sono oggi definiti gli esperti di misura e digitalizzazione - dell'Università degli Studi di Firenze..

Riproduzione fisica del David

Ultimate le operazioni di acquisizione 3D che conducono alla predisposizione di un gemello digitale ad alta risoluzione, si è aperto il processo di ri-produzione fisica del David.

E' stato realizzato un modello solido del capolavoro michelangiolesco che sarà protagonista nel percorso espositivo del Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai: i più sofisticati strumenti di tecniche additive consentiranno di stampare in 3D la statua mentre le nostre eccellenze italiane nell'ambito del restauro si occuperanno delle finiture per avvicinarsi il più possibile all'originale fornendo un documento dello stato di fatto ad oggi.

Strato dopo strato, materiali che si fondono e si induriscono sotto l'effetto di opportune radiazioni o filamenti prodotti dal riciclaggio di materiale plastico per non dimenticare l'arduo compito di proteggere il nostro fragile pianeta, ri-producono una delle più amate sculture al mondo.

La tecnica additiva consente di non avere scarti di lavorazione e le varie parti, derivate dalla ingegnerizzazione dell'intero processo, vengono assemblate curando gli aspetti relativi a resistenza e sicurezza.

Finitura del gemello del David

L'era digitale e la stampa 3D hanno invertito il processo utilizzato da sempre per la produzione di sculture e di copie. Calchi e pantografi soppiantati da nuove metodologie che richiedono ancora test e valutazioni. Il David per il Padiglione Italia a Expo Dubai è un primo, importante passo, una grande sfida che vuole essere un nuovo punto di partenza. Il David, fulcro del Teatro della Memoria al centro del Padiglione deve però possedere l’aura, il valore culturale e il valore estetico dell’originale: è un documento tridimensionale che contiene i segni del tempo e le anomalie del materiale e che testimonia la propria storia. Va in scena l'idea di bellezza e di armonia rinascimentale e di quella rappresentazione il visitatore diventa partecipe. Ecco perché per due mesi Nicola Salvioli, esperto nel campo del restauro italiano su grandi sculture, ha lavorato con il suo team per rivestire il prodotto di stampa con un impasto di resine e polvere di marmo di Carrara, per donare all'opera una “pelle” utile a ricreare la magia del coinvolgimento emotivo e caratterizzarla per registrare gli aspetti più scientifici di “documentazione” del patrimonio. Ecco quindi, dopo decine di copie, la prima riproduzione che si pone l'obiettivo di consentire una lettura critica e non solo una rappresentazione scenografica.

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