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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Chi è la voce del "distributore parlante": la storia di Francesco, doppiatore fiorentino

Ecco chi c'è nel dietro le quinte dell'iniziativa che sta ormai spopolando in tutte le regioni d'Italia

Sta spopolando ormai non solo a Firenze, ma in tutte le regioni d'Italia, l'iniziativa che una nota compagnia di benzina ha voluto realizzare nei vari distributori, ovvero far parlare in dialetto le colonnine per il pagamento automatico. Dal Piemonte alla Sardegna, fino ad arrivare appunto a Firenze, su Instagram è ormai impossibile non incorrere in un reel dove le persone inquadrano queste colonnine che ti indicano nella propria parlata le operazioni da eseguire. Per capire meglio da dove è nata quest'idea, abbiamo contattato Francesco Cellini, doppiatore e intrattenitore professionista, che ha registrato la parlata fiorentina.

“Tutto nasce un anno fa, quando vidi che l'azienda lanciò un progetto pilota ad un distributore in Emilia Romagna – racconta Francesco - Facendo il doppiatore pubblicitario ed essendo di Dicomano, mi proposi per fare la voce fiorentina e, dopo qualche prova, fui preso per questo compito. Da lì è passato appunto un anno di preparazione per le voci, è stato lanciato e devo dire che ha avuto un bel riscontro. Per l'appunto qualche settimana fa ero ad un distributore della Rufina, e davanti a me avevo una signora che rideva di fronte alla colonnina per pagare, quindi gli ho chiesto se mi riconoscesse e si è creato questo momento di ironia, che comunque serve in questo momento dove la gente sicuramente non va volentieri ai distributori, visti i prezzi della benzina”.

Da Dicomano a Roma, un viaggio di sola andata per inseguire il sogno del doppiatore

Una passione quella di Francesco che parte da lontano, e che lo ha portato a studiare e vivere a Roma: “Inizialmente, precisamente da quando avevo 18 anni, ho fatto l'animatore turistico per 10 anni. Avevo però questa passione per la figura del doppiatore, e quindi per imparare la professione mi sono dovuto trasferire a Roma, dove ho frequentato un'accademia di doppiaggio e ho anche aperto una mia agenzia di intrattenimento. Dopo aver preso quindi il diploma all'accademia, ho cominciato a fare il doppiatore pubblicitario. Dicomano mi manca, ma alla fine, per inseguire la mia passione, qua ho trovato anche l'amore, e da un anno sono sposato”.

E alla domanda se questa iniziativa dei dialetti possa allargarsi verso altri orizzonti, Francesco risponde così: “Sono una persona che va sempre a cacciarsi le proprie opportunità. Io penso che i dialetti e le parlate siano un patrimonio culturale della nostra lingua, quindi perché non allargare questa iniziativa magari ai caselli autostradali oppure nelle stazioni ferroviarie. Mi piace pensare in grande, quindi chissà, prossimamente andrò a bussare al casello del Mugello o alla stazione di Firenze per proporre l'iniziativa”.

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