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Vicchio, il Comune sarà capofila di un progetto europeo per sostenere lo smartworking

Il Comune  lancia un format per ridurre le emissioni e generare indotto dallo smartworking

Lavorare in una casetta di legno nel bosco, in un b&b o in agriturismo in campagna, in uno studio nel centro storico, direttamente dalla bottega di un artigiano o dalla biblioteca di un piccolo comune montano: è il ‘coworking rurale diffuso’ promosso dal progetto europeo BLUE SAMM (Blueprints for Local Green Deal in Small and Medium Municipalities), del quale il Comune di Vicchio è soggetto capofila in una partnership internazionale che conta otto realtà diverse in vari Stati europei. Il progetto BLUE SAMM è finanziato dalla Commissione Europea con circa 200 mila euro e parte proprio dalla Toscana, con Vicchio come  primo ‘laboratorio’. Il progetto trova attuazione attraverso una piattaforma digitale e la condivisione di spazi messi a disposizione da privati e dalla pubblica amministrazione.

"È un progetto innovativo, di rete e di accoglienza - commenta il sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa -. Oltre un milione e mezzo di persone in Italia hanno deciso di non ritornare nel proprio posto di lavoro dopo aver provato lo smartworking. Questo vuol dire che dobbiamo avere una nuova visione del mondo del lavoro. Questo progetto va in contro a questa visione. Per coloro che vorranno lavorare in smart working noi forniremo degli spazi adeguati per farlo. E non parliamo solo di una scrivania con pc e microfono, ma anche per esempio dare la possibilità di imparare un mestiere".

"Per questo - aggiunge il sindaco - abbiamo deciso di coinvolgere la Scuola di Arti e Mestieri del Mugello. Chi vorrà potrà imparare a lavorare la pelle o creare i cestini con la paglia. Tutto servirà per integrare una serie di elementi che portano ad avere un approccio lavorativo diverso alla luce di quello che il Covid ci ha insegnato".

Il progetto inoltre punta non solo a migliorare il benessere lavorativo, ma guarda anche all'ambiente. Meno persone che si spostano per lavoro significa meno inquinamento: "Se ci guardiamo attorno, spesso chi va a lavorare è da solo in auto. L'obiettivo di questo progetto è invece limitare o raggruppare in un unico spostamento le persone che devono recarsi a lavoro. Lo spostamento deve far parte della trasmissione energetica. La pandemia ci ha insegnato che si può essere produttivi al 100% anche se si lavora da casa, così facendo si inquina meno e soprattutto si risparmia anche economicamente".

Lo smartworkng però ha anche dei limiti. Basti pensare ad una famiglia che vive in un piccolo appartamento, e che non ha gli spazi necessari per tutti. Il progetto di BLUEE SAMM penserà anche a questo: "Siamo ancora in una fase primordiale, ma abbiamo in programma anche la risoluzione di questo aspetto. Inoltre il nostro territorio dovrà adattarsi anche dal punto di vista delle infrastrutture. Basti pensare che nel Mugello la copertura della rete del cellulare è solo al 40%. Quindi se il futuro sarà questo, dobbiamo necessariamente renderlo migliore sotto questo punto di vista".

Vicchio, insomma, si muove  verso una società post-carbonio, green, dando avvio a quella che sarà la prima esperienza a livello europeo che prova ad adeguare le linee guida sulla sostenibilità ambientale alla portata delle piccole municipalità. Dalla Toscana, poi, il testimone passerà alla municipalità croata di Varaždin, partner del progetto che eseguirà il beta test del nuovo sistema di local green deal.

La piattaforma di coworking rurale sarà pronta a breve, implementata anche in base alle esigenze segnalate tramite un percorso partecipativo di coprogettazione. E a giugno si farà il punto, con una serie di iniziative. Intanto, una delegazione composta dall’Amministrazione comunale vicchiese e dal gruppo di lavoro BLUE SAMM sarà ospite di ICLEI (Organizzazione internazionale non governativa Amministrazioni locali per la sostenibilità) a Espoo in Finlandia per presentare il progetto.

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