Ultimo a Firenze: fan in visibilio al Franchi | FOTO / VIDEO
Una serata emozionante per il cantautore romano, ma anche per i suoi fan che lo hanno atteso per tre anni
E se Il Ballo delle incertezze è una delle canzoni di Ultimo più amate, il cantautore, invece, sul palco balla con estrema sicurezza. La sua voce è stata quasi sovrastata da quelle dei circa 40mila fan che hanno affollato lo stadio Artemio Franchi di Firenze. Un animale da palcoscenico che ha saputo coinvolgere alla perfezione il pubblico che lo stava aspettando da tre anni. Ogni canzone imparata a memoria, ogni ritornello cantato a squarciagola, un immenso coro che ha fatto "tremare" lo stadio della Fiorentina.
Per il suo tour negli stadi, detiene il record di artista italiano più giovane a esibirsi in tournée negli stadi, non ha badato a spese: oltre ad un palco gigantesco con una una struttura a forma di U, non sono mancati fuochi d'artificio, lanciafiamme e stelle filanti per il gran finale.
Il concerto è strutturato in tre parti, la prima è iniziata con le note di Buongiorno vita ed è continuata con Dove il mare finisce, Quei ragazzi, Cascare nei tuoi occhi, Il ballo delle incertezze, Poesia senza veli, Vieni nel mio cuore, ultimo singolo dell’artista e inno di questo tour. Il cantante, a soli 27 anni, vanta 6 dischi d’oro e 52 dischi di platino, e una collaborazione con Ed Sheeran.
La parte centrale del concerto, nonché la seconda, è stata una sorpresa: il concerto si è trasformato in una sessione in acustico strepitosa, con tanto di bicchiere di vino rosso. La sua voce perfettamente intonata ha trovato forse la dimensione migliore nel lungo medley di Non sapere mai dove si va, Supereroi, Il bambino che contava le stelle, Quella casa che avevamo in mente, L’unica forza che ho, Stasera e Peter Pan. L'acustico ha messo in risalto l'estensione, e la precisione, vocale di Ultimo, ma anche la grande professionalità dei musicisti che lo hanno accompagnato sul palco: Joel Ainoo, tastiere, Davide Albrici, trombone, Manuel Boni, chitarra, Alessandro Bottacchiari, tromba Jacopo Carlini, pianoforte, Chiara Di Benedetto, violoncello, Anais Drago, violino, Mylious Johnson, batteria, Raffaele “Rufio” Littorio, chitarra, Virginia Mai, cori, Evelyn Mormile, cori, Silvia Ottanà, basso.
L'ultima parte del concerto è forse la più intima e emozionante, gli applausi hanno preso il posto delle urla così che tutti potessero godere a pieno di Ultimo piano e voce. Ha suonato e cantato i suoi brani più intimi, quelli scritti quando ancora il successo era lontano, ma la passione ben presente. E proprio di passione ha parlato nell'unico discorso che ha fatto al pubblico nelle due ore e mezzo di show. Pochi minuti, circa tre, in cui si è rivolto principalmente ai suoi fan più giovani invitandoli a seguire sempre ciò che li rende felici: "È inutile seguire il desiderio di successo imposto dagli altri, se ogni giorno viviamo portando avanti la nostra passione, che può essere diventare chef o scrittore, abbiamo già vinto. Quello è il nostro successo". "Parlano dei giovani senza conoscerci - aggiunge il cantautore - a me spesso è stato consigliato di avere un piano b. Non date retta a chi vi parla di piani b, voi lavorate ogni giorno per la vostra passione, questo è ciò che importa". Al piano poi canta La stella più fragile dell’universo, Giusy, Quel filo che ci unisce in mash-up con Tutto questo sei tu e 22 settembre.
A chiudere il concerto Sogni appesi. Questa è la canzone simbolo del suo percorso di vita e artistico e infatti sui maxischermi sono visibili le immagini delle prime melodie al pianoforte da bambino (ha iniziato a suonare a 8 anni, ndr), i primi live nei palazzetti e poi all’Olimpico. Nelle zone libere del prato delle bambine ballavano sotto lo sguardo vigile dei genitori. Questa sera allo stadio Franchi c'erano almeno quattro generazioni e tutte hanno cantato fino all'ultima nota.
La scaletta del concerto di Ultimo del 12 giugno 2022 a Firenze
