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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Capodanno Fiorentino: ecco perché si festeggia il 25 marzo

Firenze festeggiava il nuovo anno il 25 marzo anziché il 1 gennaio. Adesso questa tradizione viene ricordata ogni anno

Paese che vai, capodanno che trovi. Basti pensare che in giro per il mondo esistono ben 15 capodanni diversi. Tra questi, c'è anche quello fiorentino, che si festeggia ogni 25 marzo.  Il Capodanno Fiorentino ha origine nel Medioevo, quando la Chiesa cattolica calcolò la data dell’Annunciazione dell’Incarnazione alla Vergine Maria, collocandola esattamente 9 mesi prima del 25 dicembre, data della nascita di Gesù. 

"La Settimana del Fiorentino": eventi, visite guidate, fiere e mercati per celebrare il capodanno fiorentino

A Firenze, città da sempre è fortemente legata al culto della Vergine, si decise quindi di stabilire la data del Capodanno Fiorentino proprio il 25 marzo. I festeggiamenti, sia religiosi che civili, per l’inizio del nuovo anno si svolgevano principalmente presso la Basilica di SS. Annunziata, fondata dai Servi di Maria nel XIII secolo, dove tutto il popolo si recava n pellegrinaggio a rendere omaggio alla sacra effige dell’Annunziata, nell’omonima cappella. Quando nel 1582 entrò in vigore il calendario gregoriano, che fissa l'inizio dell'anno nuovo il 1 gennaio, i fiorentini e Firenze ignorarono questa novità, continuando a festeggiare il 25 marzo. Solo secoli dopo, precisamente nel 1749, le cose vennero messe in regola, grazie ad un emendamento del Granduca Francesco III di Lorena, che fissava anche per Firenze il 1 gennaio come l'inizio dell'anno civile. 

Mercato dell'artigianato ed enogastronomico in Piazza Santa Maria Novella

Questa festività religiosa, inoltre, con i significati detti, corrispondeva a sua volta, benché in modo impreciso, all’equinozio di primavera, ovvero il momento astronomico a partire dal quale le giornate tornano ad allungarsi; ed è quindi facile dedurre come i primi cristiani avessero voluto far coincidere il concepimento del Salvatore a questo giorno in cui si osservava negli astri la “vittoria della luce sulle tenebre”. Ma l’origine di questo calendario era ben più antica, se già i romani, fin dalla fondazione dell’Urbe, avevano posto il principio dell’anno solare a marzo (prima il 15 e poi il primo), il che spiega a noi moderni perché il nome dei mesi rimandi ancora per etimologia a un loro conteggio a partire da quello che per noi è ora il terzo (ad es. “ottobre”: “ottavo mese”; “novembre”: “nono”; e via dicendo...). 

Insomma, di questa storia colpisce soprattutto la caparbietà e l'unicità dei fiorentini e di Firenze, che non aderì a tale riforma, benché fosse da sempre uno degli Stati più disposti a ricevere i dettami della Chiesa e nonostante l’astronomo che ne elaborò la modifica per il pontefice, Ignazio Danti, avesse avviato i suoi studi astronomici proprio a Firenze, in Santa Maria Novella. 

D'altronde, ancora oggi il capodanno fiorentino viene celebrato. La festività dal 2000 è ricordata con un corteo storico che partendo dal Palagio di Parte Guelfa si snoda per le vie cittadine, fino alla Basilica della SS. Annunziata, dove le genti del contado si recavano in pellegrinaggio per rendere omaggio alla sacra effige della Madonna. 

Inoltre quest'anno, dal 18 al 27 marzo, il Comune ha organizzato una settimana di eventi, “La Settimana del Fiorentino”: mercati, spettacoli, e celebrazioniproprio per ricordare una tradizione secolare.

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