rotate-mobile
social

La “battaglia di Firenze” nel 1913 al Teatro Verdi: cos'è e perché è poco conosciuta

Già 100 anni fa a Firenze si discuteva dell'essenza della città: mantenerla inerme per preservare l'enorme patrimonio artistico e culturale o renderla più moderna?

Già 100 anni fa a Firenze si discuteva dell'essenza della città: mantenerla inerme per preservare l'enorme patrimonio artistico e culturale o renderla più moderna? E' questo il dibattito che si scatenò la sera del 12 dicembre al Teatro Verdi, che diede il via alla così detta “battaglia di Firenze”. Pochi però conoscono questo curioso episodio che si verificò proprio tra il teatro e lo storico caffè delle Giubbe Rosse.

Quella del 12 dicembre doveva essere una delle tante serate futuriste, occasioni per propagandare gli ideali del movimento, declamare poesie, parlare di politica, arte e cultura e farlo con fermento, convinzione e grande creatività sperimentale. Iniziate qualche anno prima, chi vi assisteva sapeva bene a cosa andava incontro. Secondo fonti dell’epoca sarebbero stati stipati circa 2.000 – 7.000 spettatori e solo l’apparire dei futuristi sul palcoscenico verso le 21:30 bastò per scatenare l’inferno.

A inizio Novecento il teatro veniva scelto consapevolmente dalla borghesia colta come luogo simbolico del consumo passivo di cultura. Secondo i futuristi bisognava infiltrarsi nel consenso passatista per distruggerlo e il teatro era da loro utilizzato come luogo pubblico della comunicazione e quindi utilizzato in una nuova forma. Nella serata del 12 dicembre, il poeta fiorentino Giovanni Papini lesse il suo manifesto col titolo Contro Firenze passatista, nel quale dichiarava che Firenze era la città “meno futurista del mondo”e la definì una delle tombe più verminose dell’arte e richiamò i fiorentini a non rappresentare un grande museo per i turisti, ma a vivere nel presente e nel futuro, a ingrandire le stradine strette e a buttare i passatisti e dantisti nell’Arno per creare, finalmente, una città moderna ed europea dalla Firenze museale e medievale.

Papini scatenò una tempesta d’indignazione, perché il pubblico reagì con furia a quest’offesa da parte di un fiorentino alla propria città natale e volarono verso il palcoscenico tutti gli oggetti raggiungibili, insieme alle ormai obbligatorie verdure. Alla fine, la polizia salì sul palcoscenico, chiudendo la serata fiorentina.I futuristi festeggiarono il loro successo fino alla mattina successiva nel Caffè “Giubbe Rosse” di Piazza Vittorio Emanuele II (oggi Piazza Repubblica). In seguito Marinetti definì la serata fiorentina “bestiale e dannosa sotto tutti i punti di vista” a causa del tumulto esagerato e rifiutò di organizzare un’altra manifestazione a Firenze. 

L'evento ebbe poco risalto sulla stampa, perché Proprio la stessa sera venne infatti ritrovata presso un antiquario in Borgo Ognissanti il quadro di Leonardo da Vinci, la “Monna Lisa”, rubato dal Louvre di Parigi, con la conseguenza che il dipinto “passatistico” fu l’argomento principale di cui parlò la stampa locale il giorno seguente. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La “battaglia di Firenze” nel 1913 al Teatro Verdi: cos'è e perché è poco conosciuta

FirenzeToday è in caricamento