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Salute

Allarme virus respiratorio nei neonati: cos'è, come si trasmette, quali sono i sintomi. Le indicazioni per genitori

Le raccomandazioni della Società italiana per la malattia respiratoria infantile. Cresce il numero di ricoverati negli ospedali

Negli ultimi giorni si è tornato sta tornato a parlare di virus respiratorio sinciziale, un virus che sembrava essere sparito lo scorso anno, grazie alle misure anti-Covid e ora, invece, è tornato a circolare prepotentemente in tutta Italia. Le pediatrie degli ospedali della Toscana, come quelle di tutta Italia, sono piene. Al Meyer, ad esempio, ci sono 17 piccoli pazienti.

Ma che cos'è questo virus? "E' un patogeno respiratorio molto comune, capace di infettare l'apparato respiratorio di pazienti di qualunque età, ma principalmente colpisce i bambini nei primi anni di vita", spiegano Fabio Midulla e Silvia Bloise della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri). Il virus "solitamente provoca il raffreddore (infezione delle vie aeree superiori)- continuano i medici- ma specialmente nei bambini nei primi mesi di vita l'infezione da vrs può raggiungere le vie aeree inferiori ed i polmoni causando la bronchiolite acuta (un'infiammazione delle vie aeree inferiori) o la polmonite".

Il virus respiratorio sinciziale "è la più frequente causa di infezione delle vie respiratorie nei bambini al di sotto dei 2 anni e rappresenta la prima causa di ricovero ospedaliero sotto l'anno di età- evidenziano gli esperti Simri- In Italia il periodo epidemico intercorre tra ottobre e marzo, con un picco in gennaio-febbraio".

Epidemia virus respiratorio nei neonati, è allarme: ospedali pieni, 17 casi al Meyer

Come si trasmette? Il vrs "si diffonde facilmente da persona a persona. L'infezione si contrae attraverso le mucose di naso, bocca e occhi. Quando una persona infetta tossisce o starnutisce, rilascia in aria delle particelle che contengono il virus. Tali particelle possono essere inalate, oppure si possono depositare sulla bocca, sul naso o sugli occhi - precisano Midulla e Bloise - In particolare, l'infezione si contrae toccando con le mani le secrezioni nasali o buccali infette e quindi strofinandosi gli occhi o il naso. Il vrs può sopravvivere per molte ore sulle superfici dure come tavoli, maniglie delle porte, giocattoli e culle".

Quali sono i sintomi? "I sintomi del vrs sono simili a quelli di altre infezioni respiratorie virali e sono rappresentati da rinorrea, tosse secca e stizzosa e febbre (nella maggior parte dei casi non elevata). Successivamente possono comparire i segni di una riduzione dell'alimentazione e poi difficoltà respiratoria, in genere in 3°-5° giornata di malattia", spiegano Midulla e Bloise. 

I segnali da non sottovalutare

La bronchiolite "è una malattia dinamica e quindi è importante che i genitori siano informati sulla possibile evoluzione e peggioramento del quadro clinico e venga attuato uno stretto monitoraggio con il pediatra curante", evidenziano i medici.

I segnali di allarme da non sottovalutare e che devono condurre a una valutazione ospedaliera sono principalmente: "la riduzione dell'alimentazione che rappresenta il primo segno che il bambino sta peggiorando ed è spesso la principale causa di ricovero ospedaliero; la presenza di episodi di apnea (momenti di interruzione del respiro); la comparsa di difficoltà respiratoria: il bambino respira più velocemente ed è affannato, sono presenti rientramenti al torace e al giugulo (cioè è più marcata la fossetta tra il collo e lo sterno)", concludono gli esperti.

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