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Rigassificatore di Piombino, a Firenze il via libera tra le proteste: il sindaco Ferrari (Fdi) annuncia ricorso al Tar / FOTO

Il presidente della Regione Giani dà il via libera nella terza seduta della conferenza dei servizi, Ferrari assieme ai comitati: "Opera dannosa"

Via libera del presidente della Regione Eugenio Giani, nelle vesti di commissario straordinario, al rigassificatore  di Piombino. L’annuncio del parere favorevole, con prescrizioni, al posizionamento della nave Golar Tundra che rimarrà per tre anni nel porto della città - una nave lunga 297 metri e larga quaranta, ormeggiata  di fianco ad una banchina di trecento – è arrivato nel primo pomeriggio di oggi, al termine dell’ultima delle tre sedute della conferenza dei servizi.

Formalmente l’autorizzazione sarà firmata da Giani tra lunedì sera e martedì mattina, subito dopo l’approvazione in giunta della proposta di intesa con il governo che contiene le misure compensative che la Regione ha chiesto: sconto in bolletta del 50 per cento per cittadini ed imprese, strade e bonifiche attese, investimenti per realizzare un parco delle energie rinnovabili, più collegamenti con l’Elba, sostegno alle attività di pesca, itticoltura e turismo, risorse per il parco archeologico o agevolazioni fiscali che deriverebbero dal riconoscimento di Piombino come zona logistica semplificata o zona economica speciale od equivalente.

Tutti e trentacinque gli enti chiamati ad esprimersi sull’autorizzazione all’opera, con l'importante eccezione del sindaco Francesco Ferrari (di Fratelli d'Italia) e del Comune di Piombino, si sono espressi favorevolmente, con una serie di prescrizioni che il commissario Giani allegherà all’autorizzazione.

Sono dodici, in particolare, i soggetti competenti al rilascio dell’autorizzazione: dal dipartimento della presidenza del Consiglio dei ministri che rappresenta tutte le amministrazioni statali alla Regione Toscana, dalla Provincia di Livorno, il sindaco e il Comune di Piombino all’autorità di sistema portuale, il Consorzio di bonifica Toscana Costa, Telecom Italia, Enel distribuzione, Asa-Ait, Terna, Enac, Anasa e società elettrica Ligure Toscana. Più di ottanta sono stati i pareri e le osservazioni espressi e depositati in quasi due mesi, prima e durante le tre riunioni della conferenza dei servizi, convocate il 19 settembre, il 7 ottobre e oggi, 21 ottobre.

“Il sindaco e il Comune di Piombino – spiega Giani –, hanno confermato la loro contrarietà, ma la conferenza, alla luce dell’istruttoria compiuta, ritiene che gli argomenti posti siano superabili sulla base delle controdeduzioni inoltrate da Snam e dei pareri espressi, risposte fornite e prescrizioni richieste dai vari enti coinvolti”.

Prescrizioni, assicura Giani, che “non ritarderanno il cronoprogramma delle opere e dunque rendono possibile a  Snam di mettere in funzione il rigassificatore dalla prossima primavera. Di fatto l’opera di cantiere più grande da realizzare sarà la conduttura, lunga otto chilometri e ottocento metri, che passerà sul fondale davanti al porto e collegherà la nave, rifornita da metaniere una volta in esercizio, al gasdotto nazionale che corre lungo l’Aurelia”.

La nave rigassificatrice resterà nel porto di Piombino per tre anni. Poi è prevista una collocazione della piattaforma 'off shore', cioè al largo, ma Snam non ha ancora indicato il sito. “Dovrà farlo entro quarantacinque giorni dal rilascio dell’autorizzazione alla collocazione della nave nel porto – sottolinea Giani -. Un termine tassativo e vincolante che sarà parte del via libera ai lavori, assieme alle altre prescrizioni”.

“Snam sta procedendo – prosegue il presidente della Regione  –, a studi e verifiche ingegneristiche ad ampio raggio, non solo nel tratto di mare davanti alle coste toscane ma anche oltre i confini della Toscana. Sicuramente, ma questa era già la prima condizione vincolante che avevo posto fin da agosto, la piattaforma off-shore, dove la nave continuerà ad operare per i successivi ventidue anni, non sarà allestita davanti a Piombino o nel golfo di Follonica”.

Quanto alle prescrizioni, prosegue Giani, “riguardano tre grandi questioni: la sicurezza, che sarà assicurata anche attraverso controlli e monitoraggi continua, la possibilità  di compatibilità ambientale affinché non si danneggino le attività oggi svolte e la prevenzione di tutto ciò che possa creare danni o alterare le condizioni del porto. La nave non creerà ostacolo al transito delle navi nel porto né per l’attività siderurgica né per i collegamento verso l’arcipelago”. Quanto ai timori relativi a pesca ed itticoltura, “il cloro e l’acqua fredda immessi in mare esauriranno i loro effetti nell’arco di duecento metri dalla nave, all’interno del porto, e dunque ben lontano dagli impianti e le attività economiche”.

Considerazioni che però non convincono la città di Piombino, contraria praticamente in blocco, né il sindaco Ferrari. Dopo la grande manifestazione di ieri, che ha visto sfilare per il 'no' alla nave rigassificatrice nel porto le più svariate forze politiche (tanto che in corteo sfilavano fianco a fianco la falce e il martello di Rifondazione comunista accanto alla fiamma tricolore presene nel simbolo di Fratelli d'Italia, per fare un esempio), oggi di fronte al palazzo della Regione a Firenze, in piazza Duomo, mentre dentro si svolgeva la conferenza dei servizi, si è svolto per ore un presidio di protesta.

Il sindaco di Piombino: "Opera dannosa, faremo ricorso al Tar"

"Il presidente Giani ha preannunciato che martedì firmerà l'autorizzazione al rigassificatore a Piombino e noi faremo ricorso. E' un procedimento quello che si è concluso oggi che fa acqua da tutte le parti, doveva contemplare l'ipotesi on shore in porto e l'ipotesi fuori dal porto. Invece nemmeno oggi c'è un progetto per l'ipotesi in mare aperto. Il commissario straordinario, lo abbiamo detto dal primo giorno, ha assunto questo incarico in maniera sbagliata con l'obiettivo di autorizzare l'opera".

Così il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, di Fratelli d'Italia, uscendo da palazzo Strozzi Sacrati, al termine
della conferenza dei servizi che ha espresso parere favorevole all'autorizzazione dell'impianto di rigassificazione.

"In realtà - aggiunge il sindaco -, Giani doveva assumere il ruolo per verificare se quest'opera potesse essere autorizzata e i nostri pareri, comprese le integrazioni che abbiamo depositato ieri, confermano inequivocabilmente che quell'opera è dannosa e non può essere autorizzata. Ecco anche perché andremo a fare ricorso all'autorità giudiziaria, perché riteniamo che sia fondamentale che ci sia un vaglio da parte di un soggetto terzo in ordine alla correttezza della procedura amministrativa e in base anche all'esito dell'autorizzazione".

Dopodiché, evidenzia ancora il sindaco Ferrari, "il presidente Giani ha annunciato anche che inoltrerà il memorandum con l'intesa della Giunta regionale espressa attraverso una delibera. Riteniamo, fra l'altro, che quel memorandum non ricalchi appieno le vere esigenze del nostro territorio, perché fa un elenco di cose alcune delle quali sono già finanziate e non rappresentano quindi le vere priorità del territorio. Responsabilmente dunque andremo a redigere un documento con l'elenco delle cose che davvero Piombino richiede, ma faremo ricorso al Tar".

La protesta dei comitati

Fuori dal palazzo un'ottantina di sindacalisti e rappresentanti dei comitati hanno manifestato intonando slogan del tipo 'se la nave arriverà, bloccheremo la città' e 'il mare è nostro e non si tocca'. Quando è arrivata la notizia del via libera hanno gridato 'venduti' e 'buffoni'.

"Siamo contrari perché la nave viene messa dentro un porto piccolo, le case sono a 500 metri. A Livorno dove c'è l'Olt, ci sono 22 chilometri di distanza e intorno alla nave c'è una fascia di interdizione di tre miglia, non ti ci puoi avvicinare. Se viene messa una nave nel porto di Piombino significa che Piombino deve essere evacuata per la nostra sicurezza. Loro stanno cercando in tutti i modo di metterci in pericolo", le parole di Francesca Marino, portavoce del comitato 'Liberi insiemi per la salute', che approva la decisione di Ferrari di ricorrere al Tar.

FOTO - Rigassificatore Piombino, via libera a Firenze tra le proteste

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