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Mukki: tra chi vende subito e chi venderà. Al Cda il compito di trovare la via

L'assemblea dei soci pubblici ha consegnato un mandato esplorativo al Consiglio di amministrazione della Centrale del latte: entro 3 mesi un piano industriale e di vendita che garantisca livelli occupazionali e filiera. Nardella: "Il privato che arriverà deve avere un progetto per la Mukki"

L’assemblea dei soci della Centrale del latte toscana ha consegnato al Consiglio di amministrazione di Mukki “un mandato esplorativo di tre mesi” dopodiché sottoporre ai soci pubblici “una soluzione che consenta a chi sta uscendo di farlo in breve termine” (Pistoia 18,416% e Fiditoscana 23,892%), garantendo in questo una strategia aziendale “per chi è intenzionato a fuoriuscire nel medio e lungo periodo, tenendo conto dei livelli occupazionali e il mantenimento della filiera corta” (Comune e Camera commercio Firenze, rispettivamente 42,858% e 8,069%). Lo conferma all'Agenzia Dire Lorenzo Perra, l’assessore al bilancio con delega alle partecipate del Comune di Firenze. Presenti in assemblea i Comuni di Firenze, Pistoia, Livorno, Fiditoscana e Camera di Commercio Firenze (in tutto il 97% dell’azionariato di Mukki). Il Cda, in questo mandato esplorativo, potrà “utilizzare- spiega Perra- tutti gli strumenti necessari, compresa l’opportunità di attivare un advisor che potrebbe affiancare il Consiglio in questo percorso.

NARDELLA – “Dire no alla svendita vuol dire non vendere se non c'è un piano industriale solido, senza preoccuparsi dell'occupazione e delle prospettive di sviluppo dell'azienda. Il privato che arriverà deve avere un progetto per la Mukki”. Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervistato dal Corriere Fiorentino. “Non ho detto no alla vendita della Mukki, ho detto no alla svendita”.

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