Vaccini, Nardella: "Sindaci tagliati fuori dalla distribuzione"
Ai microfoni di Radio Toscana
“Avremmo dovuto far capire ancora di più al Governo l’importanza e il ruolo delle città nella gestione della pandemia. Credo non sia solo un problema di Firenze, c’è un problema culturale e di impostazione politica di un paese che non è consapevole fino in fondo della forza che possono avere i sindaci e le città. Sulla distribuzione dei vaccini, per esempio, siamo stati completamente tagliati fuori: egoisticamente potrei dire che mi metto alla finestra ma di fronte alla più grande organizzazione logistica della storia un sindaco responsabile si mette a disposizione, ma non passivamente. Finora da Roma nessuno ci ha chiamato e su questo forse noi sindaci avremmo dovuto farci sentire di più”. Queste le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella a Radio Toscana, nell’ambito di una serie di interviste di fine anno con i sindaci toscani.
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Capitolo scuola e giovani
“Il 7 gennaio sul tema della scuola i politici italiani si giocano la faccia, spero sia un giorno di rinascita e che ci sia il massimo sforzo per consentire ai ragazzi di tornare a scuola. Mi auguro che non si riduca la percentuale degli studenti in presenza al 50%, spero che il Governo non si rimangi l’impegno che aveva assunto del 75% degli studenti in presenza".
"Con la Città Metropolitana ci siamo attrezzati per garantire un piano di ripartenza al 75%, insieme al prefetto Guidi e all’assessore regionale Baccelli e con le aziende di trasporto pubblico locale. Il Governo non ci deluda, ma soprattutto non deluda i ragazzi. Ho incontrato alcuni psicologi e mi hanno detto che è aumentato a dismisura il numero di ragazzi che ricorrono a terapie per contrastare il disagio psichico, questo problema non va sottovalutato”.