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Unione Firenze - Pisa, nascerebbe il terzo polo aeroportuale d'Italia

Il Presidente Rossi ha spiegato come l'integrazione tra i due aeroporti di Firenze e Pisa darebbe vita al terzo poli aeroportuale d'Italia. "Rafforzarsi insieme, bisogna evitare la concorrenza" interna

“Il mondo si muove. O governiamo il movimento o veniamo governati: l’integrazione dei due aeroporti di Firenze e Pisa darebbe più forza al polo aeroportuale toscano.” Così il presidente Enrico Rossi si è espresso oggi pomeriggio a Pisa rispondendo alla stampa prima di partecipare al Consiglio comunale.

“Ricordo in primo luogo gli investimenti previsti su Pisa – ha proseguito Rossi – un pacchetto di circa 140 milioni e lo stanziamento di 28 milioni per il people mover. Quanto allo scalo fiorentino, esiste e ha una pista non sicura. La Regione ha il dovere di intervenire con la variante richiesta. Firenze è una location interessante e avrà più voli. Se avrà la pista l’85% dei voli da Pisa potrebbe essere trasferito. Credo si debba scongiurare questo rischio, evitare le spinte centrifughe e invece di prefigurare una situazione di concorrenza e realizzare quelle integrazioni che ci permetteranno, al netto di Venezia, di concretizzare il terzo polo aeroportuale nazionale e di proporci così con più forza a livello internazionale. La Toscana deve rafforzarsi insieme”.

“Vorrei dare a Pisa – ha proseguito Rossi – un contributo per decidere. Il quadro è che Pisa sta andando benissimo, anche grazie al ruolo che la Regione ha svolto e continuerà a svolgere, garantendo investimenti, servizi nuovi come quelli ferroviari e attività nuove come il volo diretto con Shangai a cui stiamo lavorando. Crediamo nelle potenzialità di Pisa e ne supportiamo le politiche di sviluppo”.

“Ma in Toscana c’è anche l’aeroporto di Firenze e la città ci chiede di dotarsi di una pista con caratteristiche di sicurezza adeguate. E c’è Bologna vicina, anche grazie all’alta velocità, e il pacchetto azionario tra i due scali ha delle similitudini. Vorrei evitare un’integrazione tra Firenze e Bologna. Sarebbe uno smacco per la Toscana. Per questo ho chiesto al consiglio regionale di darmi mandato per entrare nella compagine fiorentina. Bisogna evitare concorrenza e conflitto che depotenzierebbero entrambe le società e farebbe danno sotto il profilo finanziario”.

“Non troviamo nemici dove non ci sono”, ha concluso Rossi. “In un’ipotesi di integrazione, possiamo collocarci, al netto di Venezia, al terzo posto in Italia, dopo Milano e Roma e così proporci ai vettori, garantendo sviluppo entrambi i siti aeroportuali”.

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