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Taxi, Palazzo Vecchio tira dritto: bando da 100 licenze. Giudici: "Irricevibile"

L'assessore Bettarini apre sulle concessioni a tempo "si deve andare a un bando con nuove licenze e la maggioranza dovrà essere fissa". Il segretario di Uritaxi: "richieste vessatorie, che confliggono con i diritti primari e convivenza civile"

Nel giorno dello sbarco di Uber, il Comune di Firenze, come previsto, non cambia linea. Dopo un vertice di oltre due ore a Palazzo Vivarelli Colonna, sede dell’assessorato allo sviluppo economico, le cooperative dei tassisti accompagnate dalle sigle sindacali hanno rivisto, nel confronto con l’assessore Giovanni Bettini, il film raccontato da Palazzo Vecchio nelle ultime settimane: “cento nuove licenze, geolocalizzazione, centrale unica e vetture dotate di bancomat”. 

L’obiettivo del piano, sottolinea Bettarini al termine dell’incontro, “è migliorare il servizio taxi”, una scelta strettamente collegata ad un tema posto fin dalle prime battute della vicenda, rimarcato durante il tavolo di trattativa: “la crescita della città. Dall'ultimo aumento del numero delle licenze taxi a Firenze- spiega Bettarini- il traffico aeroportuale è aumentato del 50% e il numero dei turisti del 25%, mentre il numero di taxi è rimasto lo stesso”. Un surplus di accessi che spinge il Comune a ripensare al servizio partendo dall’immissione nel mercato di 100 nuove concessioni. “A fronte di questo- spiega Bettarini- ci è stato proposto di fare nuove licenze ma temporanee. Questo per noi può essere un aspetto della soluzione, ma la base resta ferma: si deve andare a un bando con nuove licenze e la maggioranza dovrà essere fissa”, il resto delle concessioni “potranno essere temporanee e gestite dalle cooperative, ma- precisa l’assessore- solo una parte”. Una frazione “variabile che ci consenta di fare una valutazione reversibile”. 

Un ordine di grandezza ufficiale delle due fattispecie ancora non c’è, anche se Palazzo Vecchio potrebbe essere orienta su una quota fissa del 70-75%. “Dalla controparte- continua- non c’è stata per ora grande apertura alla nostra proposta. Ma la nostra è una proposta seria: avremo un nuovo aeroporto, la ristrutturazione della Fortezza, il bando da oltre 200.000 euro per la promozione del turismo congressuale è stato aggiudicato. Di fronte a questa crescita c’è bisogno di risposte strutturali, non solo contingenti”. Al centro del confronto anche i temi della georeferenziazione dei taxi e del numero unico di chiamata per il cliente. “Devo dire che su questo fronte, quello della geolocalizzazione, c’è stata un’apertura che io ritengo molto positiva”. Anche perché, prosegue, “non è possibile che nel 2015 il Comune non sappia quante macchine sono in servizio e in che parte della città. I taxi sono un servizio pubblico, per questo abbiamo il diritto-dovere di sapere in tempo reale come si svolge il servizio”. Si tratta “di app di georeferenziazione che ci consenta di farlo, con un sistema che in tante città europee è già attivo da tempo”. Infine “abbiamo avanzato la proposta della centrale unica, ovvero un solo numero per chiamare il taxi. Un'innovazione- conclude Bettarini- che consideriamo migliorativa per il cliente”.

Attualmente le licenze taxi, continua Bettarini, “sono 654, un numero fermo al 2006, che oggi risulta insufficiente e inadeguato rispetto alla crescita strutturale del turismo e all’aumento degli stessi residenti”. Il confronto con il numero di taxi per abitante “vede Firenze nettamente sotto le altre importanti città italiane”, sottolinea l’assessore citando il rapporto 2014 dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale. Nelle tabelle del rapporto su Firenze risultano 1,8 taxi ogni mille abitanti, rispetto ai 2,9 di Roma e ai 3,8 di Milano. A 1,7 Torino e Bologna. Inoltre, continua l’assessore, “sulle tariffe, Firenze è una delle città più care d’Italia: secondo uno studio del ministero dei Trasporti, il prezzo di una corsa standard, 5 km e 5 min, a Firenze è di 11,20 euro, a Roma di 10,70, a Milano di 10,60, a Napoli 8,65, a Palermo di 8 euro, a Bari di 9 euro. Lo stesso vale per il supplemento di partenza che è di 3,30 euro e per la tariffa a tempo iniziale di 24 euro (a Napoli 18 euro, a Palermo 16,90, a Bari 20 euro)”.

TASSISTI – All’uscita del faccia a faccia, Claudio Giudici, segretario di Uritaxi Toscana e presidente di Cotafi, una delle due cooperative che gestisce il servizio taxi in città, parla di “di una riunione interlocutoria. Ci aggiorniamo nuovamente il 6 ottobre”. Il volto però è tirato, perché, spiega, “sostanzialmente l’amministrazione resta sulle proprie posizioni, noi sulle nostre”. Palazzo Vecchio vuol lanciare un bando per 100 licenze in più? “Ne possono mettere anche 1.000. Oggi siamo fermi. In questo contesto inserendo più auto saremo ancora più fermi”. Due letture diverse, ma non del tutto opposte visto che, confessa, “c’è stato un tentativo di riavvicinamento”, sulla concessione di licenze temporanee da parte di Palazzo Vecchio e sull’apertura all’app per la geolocalizzazione da parte dei tassisti. Sul resto, sottolinea il numero uno di Uritaxi, “ci sono delle richieste irricevibili, che confliggono con i diritti primari dell’attività ma anche della convivenza civile”. Giudici si spinge oltre e parla “di richieste vessatorie” e di una vertenza fatta di “doppi pesi” se rapportata ad altre categorie. “Richiedere a noi l’incentivazione del servizio- attacca- in un momento di impossibilità alla circolazione e accettare che il servizio autobus, che serve 100.000 persone al giorno, possa invece tranquillamente ritardare e saltare le corse, secondo me è un manifesto del doppio standard”. 

Ancora, sulla logica del doppio peso: “Da anni- continua- chiediamo un aggiornamento tariffario che non ci viene concesso anche se è un dovere di legge. Ai bus, il soggetto della mobilità principale, invece, gli è concesso di aumentare il biglietto del 25%: non è questo un doppio standard?”. Giudici conferma che da parte di Uritaxi c’è stata un’apertura verso l’app dedicata alla geocalizzazione, tuttavia, si tratta di un flebile spiraglio: il sistema “confligge con una serie di diritti primari”. Per questo, aggiunge, “cercheremo di capire come possa essere realizzata senza pregiudicare diritti e dignità dei lavoratori. Perché qui- incalza- c’è un giudizio di fondo: l’idea che noi non si sia a lavorare, quando semplicemente siamo immobilizzati: non ci si può mettere 28 minuti da via della Chiesa a via Coverelli”. 

Un esempio “paradossale” buono però ad introdurre il tema su cui i tassisti hanno battuto ripetutamente nei giorni del braccio di ferro con l’amministrazione: “E’ quattro mesi che siamo in difficoltà a causa della cantierizzazione della tramvia”. Inoltre, mettendo sotto tiro i problemi legati alla mobilità, “la velocità commerciale è crollata: siamo sotto i 13 chilometri orari, la media europea è di 19. Se noi avvicinassimo quella velocità potremmo raddoppiare la flotta in termini di efficienza di servizio”. E’ per questo che da Uritaxi arrivano una serie di proposte per affrontare questa “fase straordinaria” e velocizzare il servizio “che vanno ad impattare sul sistema infrastrutturale, senza agire sull’ultimo anello della catena che però ha grande richiamo mediatico”: più corsie preferenziali; il transito dalle zone pedonali; l’eliminazione di alcuni pilomat e catene; individuare una forma di targhe alterne per fasce orarie o zone della città”. Farete un assemblea generale? “Per forza, dobbiamo parlare con i nostri associati. Le richieste che ci vengono fatte non sono così leggere”.

TASSITI PROPONGONO PIANO A 1 MLN –  So.co.ta e Cotafi sono disposte “ad investire un milione di euro per dotarsi di vetture adibite a servizio di autorizzazione temporanea”. L’annuncio di Simone Giuliani, responsabile relazioni istituzionali di So.co.ta., arriva a fine serata. “La possibilità di gestire noi tassisti in prima persona il sistema delle turnazioni- spiega- offrirebbe alla città il 20% di potenziale in più rispetto alla flotta auto attualmente esistente”. Si tratta, continua, “di una proposta alternativa a quella del Comune”, deciso a lanciare un bando per 100 nuove licenze taxi, di cui una minima parte a carattere temporaneo. A Palazzo Vecchio, inoltre, “abbiamo chiesto di prendere provvedimenti urgenti per snellire il traffico caotico, aumentando le corsie preferenziali”.
 

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