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Tassisti alla "guerra": contro le 100 nuove licenze 'barricate democratiche'

Giudici (Uritaxi): "Ora assemblea e volantini". Bocciata la app per la geolocalizzazione, rimandata la fusione tra le centrali radio Cotafi e So.co.ta. Uber? "Palazzo Vecchio non lo pubblicizzi". Il Comune: "Nessun ultimatum", andiamo avanti"

Se il Comune di Firenze lancerà un bando per circa 100 nuove licenze taxi “Palazzo Vecchio si aspetti la guerra. Per le nostre rivendicazioni ci appelleremo a qualunque cosa, ricorreremo a tutti mezzi democratici”. A quattro giorni dal faccia a faccia tra l’assessore allo sviluppo economico, Giovanni Bettarini, le sigle sindacali e le cooperative dei tassisti, il clima si surriscalda. 

BARRICATE DEMOCRATICHE - “Mi spiace utilizzare parole dure ma qui c’è in gioco la dignità dei lavoratori. Il Comune non si attenda di trovarci silenti, come lo siamo stati per 8 anni”, sottolinea Claudio Giudici, presidente di una delle due cooperative presenti in città, la Cotafi, e segretario di Uritaxi Firenze. Scioperi in vista per il momento non ci sono, tuttavia i tassisti, molto probabilmente daranno vita ad un assemblea dopo il vertice con Bettari: “E’ un’idea molto condivisa, lì informeremo i lavoratori della proposta formale del Comune”. Formale, una parola che Giudici ripete più volte, “perché respingiamo la logica della partita mediatica, visto che abbiamo appreso dell’aumento delle licenze solo sui giornali. E’ questo ha contribuito ad irrigidire l’ambiente”. 

Detto questo, la via dell’assemblea sembra orma ben avviata, tanto che il segretario di Uritaxi, che quest’oggi ha assistito con alcuni colleghi ai lavori del Consiglio comunale, parla già di tutela “verso i punti nevralgici, soprattutto gli ospedali” e di fasi di “disservizio: ce ne scusiamo ma abbiamo da tutelare il servizio anche per l’utenza”. Sarà proprio Uritaxi a proporre la via dell’assemblea nel direttivo di domani, convocato per stabilire la linea in previsione dell’incontro con l’assessore, a cui prenderanno parte le due cooperative di tassisti- Cotafi e So.co.ta, Cgil, Confartigianato, e Uil. Sempre sul fronte della mobilitazione, inoltre, “a brevissimo” sui taxi saranno affissi dei volantini “con cui informeremo l’utenza. Un po’ come 5 anni fa- sottolinea Giudici- all’epoca della pedonalizzazioni in centro: l’allora sindaco Matteo Renzi si arrabbiò tantissimo e la categoria non ebbe il coraggio di tenere botta”. Stando al merito della questione, per i tassisti il nodo resta sempre lo stesso: “il vero problema- continua- sono i cantieri della tramvia. Lo ribadiscono le rappresentanze sindacali dell’Ataf che denunciano 300 corse saltate al giorno e l’80% di corse in ritardo”. 

Palazzo Vecchio vi propone di fondere le centrali radio delle due cooperative, possibile? “E’ possibile tutto, soprattutto da un punto di vista giuridico. E’ sul versante tecnico che ci sono difficoltà in più”. Però, risponde con decisione Giudici, “senza diktat”. Sul tavolo, poi, c’è l’altra proposta di Bettarini, la geolocalizzazione delle vetture tramite app. Un’idea “che stride: ma davvero il Comune vuol controllare i tassisti? Io dico che c’è un approccio doppio-pesistico nell’affrontare le diverse realtà: con il piccolo mondo imprenditoriale e dell’artigianato si utilizza un metro di misura, alle grandi multinazionali gli si dà il car sharing”. Tre alt- aumento licenze, fusione e app- granitici. 

Convinzioni meno ferree se l’amministrazione intavolerà “un lavoro strutturale, conti alla mano, senza numeri magici, un po’ spot come le 100 licenze in più” e se il pacchetto comprenderà l’aggiornamento tariffario secondo le tabelle Istat. Ultimo capitolo, la questione Uber, che in autunno potrebbe sbarcare a Firenze. “Non ci fa paura- conclude Giudici. La multinazionale americana rispetti le leggi: non è perché ha dietro grossi sponsor finanziari che può fare come vuole. Ci sono norme italiane, europee che la politica deve far rispettare, soprattutto quando ci sono le sentenze”. In questo però, non manca di mandare un ultimo messaggio al Comune: “Palazzo vecchio non lo promuova, né direttamente, né indirettamente”.

BETTARINI – Dai tassisti “non accettiamo nessun tipo di ultimatum”. L’assessore allo sviluppo economico del Comune di Firenze, Giovanni Bettarini, interpellato dalla ‘Dire’ replica a muso duro ai tassisti pronti alle ‘barricate democratiche’ per bloccare l’immissione nel mercato di 100 nuove licenze. “Noi- spiega l’assessore- siamo alla ricerca di una risposta per la città ed evidente che andiamo avanti. In una città che cresce, deve crescere anche il servizio taxi”. Su questo versante, “abbiamo portato dei numeri, ne ricordo due: a Firenze ci sono 1,8 taxi ogni 100.000 abitanti, come a Bologna, che ha circa un quinto di turisti in meno. Stiamo parlando di una differenza di diversi milioni”. Per questo, ribadisce Bettarini, “andiamo avanti e in questo a me interessano poco le dichiarazioni di guerra, per quanto democratica. Quello che mi interessa capire sono le loro soluzioni per migliorare il servizio. Per ora dai tassisti ci è arrivata la proposta per l’aumento delle tariffe, mi sembra un po’ poco”. 

Inoltre, continua, “quest’idea che alle nostre proposte si risponde con parale della serie ‘faremo la guerra e volantinaggio’ mi sembra assolutamente fuori tempo, incomprensibile. Alle proposte si risponde con controproposte”. Se si parla di geocalizzazione tramite app “perché- chiede l’assessore- nel 2015 il Comune non ha il diritto di sapere dove lavorano, dove sono i taxi e se si presentano criticità? Perché non vogliono la trasparenza sui loro dati?”. In questa partita “un atteggiamento di chiusura sa un po’ di corporazione che difende i propri interessi invece che di parlare degli interessi della città”.
 

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