rotate-mobile
Politica

Palazzo Vecchio taglia seimila ore di assistenza domiciliare

Palazzo Vecchio ha ridotto di seimila ore l'assistenza domiciliare: a rischio i posti di lavoro nelle cooperative. Bloccate anche le liste sanitarie per accedere al servizio, il Comune ha già promesso un incontro

Questa mattina, di fronte all’ingresso di Palazzo Vecchio, la Fp Cgil ha organizzato un sit-in di protesta contro i tagli compiuti dal Comune di Firenze all’indirizzo di alcuni settori dell’assistenza socio – sanitaria. Nello specifico, il Comune ha decurtato il monte ore dell’assistenza sanitaria domiciliare nei quartieri uno e cinque, riducendo di seimila ore un pacchetto che ne totalizzava diciassettemila; un sottrazione che investe più di un terzo del totale e che sta mettendo in crisi gli oltre cento operatori che lavorano all’interno della cooperativa Castello, del consorzio Zenit, che ha in appalto il servizio sanitario a domicilio.

I vertici della cooperativa hanno parlato chiaro ai dipendenti: la strategia per garantire più occupazione è l’introduzione dei contratti di solidarietà (aventi per oggetto la diminuzione dell'orario di lavoro); nonostante ciò quindici dipendenti rischiano il posto di lavoro. “Capisco le ragioni della cooperativa, – afferma Silvia Cappelli della Fp Cgil – con questo taglio non possono più garantire le trentotto o le trentasei ore settimanali. Lo scorso ottobre l’assessore Saccardi ci rassicurò dicendoci che i tagli non avrebbero interessato il servizio. Oggi siamo qui, in questa situazione molto complicata, molti rischiano il posto e chi rimarrà, vedrà comunque un taglio in busta importante; mi auguro che l’assessore ci voglia incontrare al più presto per intavolare con noi una discussione seria”.

La vicenda non investe solo i dipendenti, ma ha anche pesanti ricadute sul piano sociale. I sindacati, infatti, fanno sapere che il servizio a domicilio è entrato in un circolo vizioso. Al taglio del monte ore si stanno sommando i disagi familiari: tante famiglie in questo momento stanno facendo domanda per l’assistenza domiciliare per un proprio caro; ma i familiari spesso rimangono ad attendere invano alla finestra. I tagli, d'altronde, investono anche il numero degli assistiti. Spiegandola in termini brutali, nelle liste sanitarie i defunti non sono rimpiazzati da nuovi casi di persone che hanno bisogno di cure e che ne hanno fatta specifica richiesta. “Il numero degli assistiti decresce – spiega Cappelli – perché le liste sono bloccate e i posti dei defunti non sono reintegrati nelle liste di assistenza che in questo momento sono bloccate. E’ chiaro che questo, oltre a rendere sempre più precari i dipendenti, mette in crisi molte famiglie che da sole non ce la fanno”.
CSE - La protesta di questa mattina aveva lo scopo anche di sensibilizzare l’opinione pubblica su quello che sta succedendo nel CSE (Centro Sanitario Educativo) di Via Salvi Cristiani, che si occupa di assistenza diurna ai portatori di handicap. La Cgil fa sapere che il comune di Firenze, dal primo di giugno, ha predisposto per la struttura un taglio alle risorse per un totale di centoventi ore mensili. Anche in questo caso, per i dipendenti che operano all'interno del centro educativo Totem, che fanno riferimento alle cooperative Matrix e Girasole (appaltatrici del servizio), si prospettano giorni difficili; e dietro l'angolo lo spretto del possibile licenziamento di due unità. Duarnte il sit-in di questa mattina, il portavoce del sindaco Renzi, Bruno Cavini, si è reso disponibile ad organizzare in tempi certi un incontro tra le parti sindacali, i lavoratori e l'assessore Saccardi.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Palazzo Vecchio taglia seimila ore di assistenza domiciliare

FirenzeToday è in caricamento