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Strage di Prato, 10 milioni di euro e 74 posti di lavoro per i controlli nei capannoni

La Regione ha deciso di potenziare i controlli nelle aziende a rischio nell'area di Prato, Firenze, Pistoia e Empoli. "La sicurezza sul lavoro è una delle nostre priorità"

A due mesi dalla strage di Prato, in cui sette cittadini cinesi sono morti dentro un capannone, la Regione incrementa i controlli sul territorio e sugli stabilimenti produttivi. Un potenziamento che costerà quasi 10 milioni di euro svolto dai Dipartimenti di prevenzione sulle aziende a rischio nell'Area Vasta centro (Prato, Firenze, Pistoia, Empoli), previsto dal Piano triennale straordinario di interventi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro varato dalla giunta regionale. Il finanziamento necessario, secondo quanto riportato dalla delibera approvata dalla giunta nel corso dell'ultima seduta, è assicurato dai proventi delle attività di sanzionamento. Il Piano prevede un rilevante potenziamento dei controlli, che verranno quintuplicati rispetto al numero di controlli previsti dai livelli di assistenza nazionali: valore ulteriormente raddoppiato nella Asl 4 di Prato.

"La sicurezza sul lavoro è una delle nostre priorità - dichiara il presidente Enrico Rossi - In Toscana si deve poter lavorare in sicurezza ovunque. Per questo abbiamo varato questo Piano e deciso di aumentare il numero di tecnici della prevenzione, potenziare i controlli e nello stesso tempo semplificare e rendere più snelle le procedure, ricorrendo anche a mediatori culturali bilingue che facilitino i rapporti con i lavoratori e gli imprenditori".

Per rafforzare gli organici dei Dipartimenti di prevenzione, si faranno 74 assunzioni per un periodo di tre anni: 50 nella Asl 4 di Prato e 24 nelle altre tre aziende dell'Area Vasta Centro (Empoli, Firenze, Pistoia); da destinarsi esclusivamente all'attività ispettiva prevista dal Piano.

Gli insediamenti produttivi presenti nelle 4 Asl sono 7.700 (4.000 a Prato, 2.100 a Firenze, 1.300 a Empoli, 300 a Pistoia). Si prevedono complessivamente 2.925 controlli l'anno. Considerato che il costo di un tecnico della prevenzione è quantificato in 40.000 euro l'anno, per 74 persone il costo complessivo per il triennio è di 8.880.000 euro. Altri 322.200 euro serviranno per strumenti e attrezzature, e ulteriori 788.940 per garantire la presenza di mediatori culturali bilingue, in grado di agevolare l'accesso degli addetti ai controlli delle aziende e di consentire un'interpretazione e una relazione adeguata con gli imprenditori e i lavoratori. Costo totale, dunque, 9.991.140 euro.

Un primo contingente di tecnici della prevenzione sarà reclutato attingendo alla relativa graduatoria attualmente esistente presso l'Estav Centro, per quelli mancanti lo stesso Estav attiverà un'apposita nuova procedura selettiva.
Per garantire modalità omogenee di programmazione e controllo, e un costante monitoraggio sull'andamento e sui risultati del progetto, viene istituito presso la Direzione generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale un apposito coordinamento regionale.

Il Piano di intervento avrà durata triennale: in tre anni si ritiene di poter affrontare la situazione di emergenza straordinaria, ripristinando una condizione ordinaria.
Le aziende da controllare prioritariamente saranno individuate in base a questi criteri: lavoro notturno, anomalo consumo di energia elettrica, zone di collocazione, tipologia produttiva, dimensioni dell'insediamento; e in seguito a segnalazioni o esposti. I controlli saranno effettuati con procedure più semplificate (e quindi più rapide) di quelle consuete, che saranno definite e rese omogenee in tutta l'Area Vasta Centro, e saranno finalizzate all'accertamento e alla rimozione delle situazioni di maggior rischio.

Con le 74 nuove assunzioni, il numero complessivo di tecnici della prevenzione in forze nelle 4 aziende dell'Area Vasta Centro salirà dagli attuali 139 (20 a Prato, 68 a Firenze, 25 a Empoli, 26 a Pistoia) a 213 (70 a Prato, 82 a Firenze, 34 a Empoli, 27 a Pistoia). I 74 nuovi TdP verranno ripartiti  tra le 4 aziende sanitarie in maniera proporzionale al numero dei controlli previsti sulle aziende a rischio: 50 a Prato, 14 a Firenze, 8 a Empoli, 2 a Pistoia.

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