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Dopo i sindacati il sindaco Renzi critica le cooperative toscane

Il sindaco spiega i motivi del blocco della linea 2, il progetto per il Parco delle Cascine e per la pedonalizzazione. Sul nuovo regolamento di scarico merci, Legacoop: "Danni alle aziende e ricadute economiche"

Come da abitudine il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha fatto, attraverso la propria pagina web, il punto della situazione settimanale sulle vicende che investono direttamente la vita ed il futuro della città. Renzi, da vocabolario giornalistico, è stato sul "pezzo" e non le ha mandate di certo a dire. I temi: ritardi sulla partenza dei lavori per la linea due della Tramvia, la dibattutissima Ztl e parco delle Cascine.

TRAMVIA - I lavori della linea due dovevano partire il due di maggio; dopo sedici giorni tutto ancora tace. Il sindaco ha già dichiarato svariate volte che non dipende dal comune, ma dalla azienda incaricata dei lavori, il Consorzio Etruria, che a quanto pare naviga in acque burrascose. La crisi della cooperativa sta facendo slittare la partenza dei cantieri, l’orologio gira e la pazienza di Palazzo Vecchio sembra essere finita. Lunedì, Renzi ha dichiarato di esser pronto a chiedere i danni all’azienda. Dalla propria pagina oggi un’altra stilettata alla ditta e al mondo delle cooperative toscane: “fin da piccolino, mi hanno insegnato che le cooperative di questa terra sono strutture composte da persone brave, capaci di risolvere bene i problemi. Le persone sono sicuramente brave, ma da queste parti i problemi li stanno creando, non risolvendo. Ogni riferimento alla linea due della tramvia è puramente voluto. L’azienda che ha tutti i permessi per partire ormai da qualche settimana è ferma al palo, per mille motivi. Spero che, nel rispetto delle norme, le aziende che hanno la responsabilità di partire si muovano rapidamente. Il mondo cooperativo è molto vasto, per qualcuno anche troppo vasto, e ha tutte le risorse, se vuole, per iniziare. Certo, delle volte mi viene da pensare che se fossimo stati in Emilia Romagna, una cosa come quella della tramvia non sarebbe mai accaduta”.

CASCINE - Il parco verde più famoso di Firenze è uno dei crucci del primo cittadino. L’idea di trasformarlo in uno spazio poco dissimile al Central Park newyorkese è oramai nota: cancellata in ferro lungo il perimetro, ampie aree pedonali, il recupero e il reindirizzo degli immobili di proprietà comunale. Tutto in funzione ed in sinergia del nuovo parco della musica, tutte cose già dette. La vera novità ora è che, per il progetto che ridisegnerà il parco, è stato stabilito un giorno zero, precisamente il cinque di giugno, domenica; la presentazione del masterplan progettuale diventerà un ennesimo evento cittadino. Un confronto aperto, pubblico, e un tema su tutti, per adesso, l’introduzione della cancellata: “facciamo come nel resto del mondo e recintiamo? Oppure lasciamo gli ingressi come sono? Sul piatto della bilancia una maggiore sicurezza e più controllo da una parte, il rischio di una barriera mentale dall’altra e più di tre milioni di euro per realizzare una chiusura di alto livello qualitativo”.

ZTL - La zona a traffico limitata è il vero tormentone di questi ultimi giorni perché si sposta continuamente su più fronti e perché sulla scena abbondano e gravitano voci e volti di protagonisti sempre più numerosi; da una parte le proposte e i regolamenti già attuativi, dalla pedonalizzazione di piazza Pitti e via Tornabuoni, all’entrata in vigore dei nuovi granitici orari di carico e scarico merci (7,30 – 9,00); dall’altra il fronte della protesta che vede schierati fianco a fianco le associazioni di categoria, Ataf, membri delle istituzioni, invalidi, i sindacati, Esselunga, solo per citarne qualcuno. Per ultimo, in ordine cronologico, la dura presa di posizione espressa, durante la giornata di ieri, dalla Legacoop Servizi Toscana: “Danni alle aziende di trasporto, alle attività commerciali e agli alberghi. Il nuovo orario per il carico-scarico merci non sta creando soltanto generici disagi, ma ha già ricadute economiche negative”. E’ il responsabile della Logistica e Trasporti di Legacoop Servizi, Giovanni Giuliacci che poi precisa e se può affonda ancora il colpo: “ciò che succederà è facilmente prevedibile. I fornitori utilizzeranno più mezzi per riuscire a fare in tempo tutte le consegne, oppure aumenteranno il numero dei fornitori che operano nel centro storico, con le conseguenze sul traffico e sull'ambiente che si possono immaginare. L'altro rischio reale è che cresca il costo di ogni fornitura: un meccanismo al rialzo determinato dal fatto che ogni impresa può fare meno consegne di prima e che sarebbe negativissimo in un momento di crisi economica come questo”.

Nel confronto intra web settimanale, il primo cittadino, ha fatto il pompiere e l’incendiario cercando, con questo, di districarsi da questo fuoco incrociato che sta investendo Palazzo Vecchio: “Siamo pronti a dialogare con tutti, davvero con tutti. E se qualcuno ha idee migliori, siamo disponibilissimi a cambiare le nostre. Incontrerò i residenti che contestano, i commercianti che polemizzano, i trasportatori che non ce la fanno. Se avremo proposte più convincenti, cambieremo i nostri progetti”. Dialogare con tutti dice Renzi, ma le premesse appaiono piuttosto spigolose: “le associazioni di categoria sono un po’ come il Terzo Polo: se non ci fosse la consuetudine dei media di dedicare articoli su articoli o le televisioni locali di ospitarli un giorno sì e l’altro pure, non ne parlerebbe nessuno”.
 

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