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Feti e mai nati a Trespiano, Palazzo Vecchio dà il via libera al 'cimiterino'

Dopo le polemice del 2012 è stato approvato il nuovo regolamento di polizia mortuaria che consente la sepoltura dei feti e "prodotti abortivi". Attacca De Zordo: "Che senso ha se non sancire il principio che un feto è una persona?"

Si può seppellire un feto morto, mai nato? Sì, lo prevede il ‘Regolamento di polizia mortuaria, decreto del Presidente della Repubblica numero 285 del 10 settembre del 1990. Articolo 7: “Nel cimitero possono essere raccolti […..] anche prodotti del concepimento di presunta età inferiore alle 20 settimane”. Articolo 50: “Nei cimiteri devono essere ricevuti quando non venga richiesta altra destinazione: i nati morti ed i prodotti del concepimento di cui all’art. 7”.

Come detto, la normativa c’è. In pratica la legge dà la possibilità alle madri o alle famiglie che lo desiderino di inumare il feto mai nato, che sia dovuto ad un aborto terapeutico, malattie o ad altre cause fisiologiche. A Firenze, la giunta Renzi nel marzo 2012, andò oltre il dpr: propose di adibire all’interno del cimitero comunale di Trespiano uno spazio dedicato alla sepoltura dei feti, “compresi i prodotti abortivi e i prodotti del concepimento”. Lo prevedeva il settimo capoverso dell’articolo 26 del regolamento di polizia mortuaria fiorentina

POLEMICA – È sullo spazio dedicato che la polemica si fece asprissima. E il dibattito, serrato, andò ben oltre i confini comunali del capoluogo toscano. Così fa l’Italia quando si misura con i temi etici: da una parte l’esser laico, dall’altra l’esser religioso.  Dietro la sepoltura del feto si nasconde un dibattito gigantesco: etica, religione, politica, diritti civili e ‘battaglie’ di piazza. Senza dimenticare il rispetto del dolore e quello per le scelte. E neppure le interconnessioni con la legge 194 ed il diritto all’aborto. Problema antico: il feto è o non è persona? Le polemiche di allora e di oggi rientrano tutte in questa domanda. Per lo stato italiano non è considerato giuridicamente una persona ma “prodotto del concepimento”. Eppure il tema qui si complica: si seppellisce i morti, chi era in vita. La legge consente l’aborto, la legge consente la sepoltura dei feti.

NUOVO REGOLAMENTO – Il Consiglio comunale fiorentino, ieri, è tornato sul caso. Su quel testo del 2012 approvato dalla giunta che poi, per via delle polemiche locali e nazionali, e per la spaccatura della maggioranza di centrosinistra in Consiglio, venne ritirato per evitare la possibile bocciatura. Con una novità: questa volta il regolamento di polizia mortuaria fiorentina – che consente la sepoltura dei feti e “prodotti abortivi” nel cimitero di Trespiano – è stato approvato. Il perché sta nella formula del testo: dal dispositivo è sparito l’apposito spazio cimiteriale per i feti, ma vi è solo il richiamo alla normativa nazionale (Il Dpr del ’90 appunto).

Il regolamento è stato approvato con 30 voti a favore, 4 contrari e 7 non voti. A favore il Pd (tranne Francesco Ricci e Claudia Livi, non votanti), Idv e gruppo Noi per Matteo Renzi; contrari Ornella De Zordo (perUnaltracittà), Tommaso Grassi (Sel) Marco Semplici e Massimo Sabatini (lista Galli). Non votanti, oltre a Livi e Ricci, i consiglieri di Fratelli d'Italia e di Forza Italia.

ORNELLA DE ZORDO – Il nuovo regolamento trova i numeri e passa. La polemica tuttavia non si placa. Ornella De Zordo attacca: “Oggi viene presentato un testo da cui è scomparsa la sola dicitura ma che prevede comunque nel cimitero comunale di Trespiano “apposita area, come da planimetria allegata al presente regolamento” nella quale sono consentiti, come era nel testo originario, anche “l’installazione di copri fossa, monumentini e altri ricordi, in conformità delle previsioni previste in via generale per le inumazioni in area concessa a privati”. Un vero e proprio ‘cimiterino’. Visto che già la legge nazionale con il decreto del Presidente della Repubblica (10/9/1990 , n. 285) consente la sepoltura dei feti la domanda è: perché si vuole istituire un’area apposita dentro il cimitero comunale di Firenze? Che senso ha un vero e proprio ‘cimiterino’ con monumenti e altri ricordi se non sancire il principio che un feto è una persona, con tutte le conseguenze giuridiche oltre che culturali che esso comporta?”

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