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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Sel lascia il sindaco Renzi per sedersi nei banchi dell'opposizione

La decisione dopo l'approvazione della delibera sulla privatizzazione dell'Ataf. Non sarà più Cruccolini a rappresentare il partito ma Tommaso Grassi

Sinistra ecologica e libertà dice addio a Matteo Renzi. La frattura era evidente ed in continuo espandersi, ma finora la querelle si era svolta tutta su temi e pagini nazionali. Più un incontro di pugilato tra il sindaco rottamatore ed il leader di Sel, Nichi Vendola. La novità è tutta fiorentina. L’assemblea provinciale del partito ha deciso all’unanimità (tranne il voto contrario di Eros Cruccolini): da qui in avanti il partito si siederà nei banchi della minoranza del Consiglio comunale di Palazzo Vecchio. Quale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso? Ataf, o meglio la scelta da parte della giunta Renzi e poi della maggioranza di privatizzare la più importante azienda di trasporto pubblico dell’area metropolitana. La deliberà specifica, approdò in aula prima di Natale.

“La decisione è stata assunta – affermano Lorenzo Falchi e Leonardo Pieri, rispettivamente coordinatore provinciale di Sel ed il responsabile Enti Locali – dopo l’approvazione della delibera sulla privatizzazione di Ataf da parte del Consiglio comunale”. Ataf, ma non solo. La scelta giunge, infatti, a “compimento di un percorso che ha visto le nostre posizioni sempre più divergenti su molti aspetti rispetto al governo di Renzi: dalla vicenda dell’apertura dei negozi il 1° maggio, alle vicende del Maggio Musicale Fiorentino, ai rapporti sempre più conflittuali con parti importanti della Città come sindacati e associazioni, sul versante sociale, per non parlare di una politica che favorisce solo la mobilità privata automobilistica, cancellando ogni politica sulla ciclabilità, di una pianificazione territoriale che è deludente dal punto di vista urbanistico e dell’impatto ambientale, della cancellazione del ruolo dei quartieri, dello snaturamento della coalizione, facendosi sostenere sistematicamente da Udc, Fli e Lega Nord”, continuano decisi i rappresentanti del partito.

Se ne va Sel dalla maggioranza, se ne va Eros Cruccolini dal partito. Ed era scontato. Il giorno della delibera Ataf, Cruccolini si astenne, non rispettando così le volontà espresse dal partito: l’assoluta contrarietà alla privazione. Un’astensione che fece un gran rumore nelle fila di Sinistra ecologica e libertà fin da subito. A poche ore dalla votazione arrivò celere la sfiducia di Sel al suo unico consigliere seduto tra i banchi del Salone dei Duecento. Sfiduciato Cruccolini, Sel sceglie l’opposizione e punta su Tommaso Grassi come proprio rappresentante in Consiglio. Grassi era stato eletto all’interno della Lista Spini. Un sodalizio durato poco: le prime divergenze, poi la decisione del consigliere di uscire dalla formazione politica per approdare nel gruppo misto, facendosi carico del progetto Sinistra e Cittadinanza. Fino alla chiamata di Sel. Esce Cruccolini, entra Grassi.
Per Renzi, numericamente parlando, non cambia nulla. Cruccolini rimarrà all’interno della maggioranza alla testa di un nuovo mono-gruppo (potrebbe chiamarsi Sinistra per Firenze). Grassi continuerà a fare opposizione sotto un’altra bandiera. I numeri, tuttavia, non cambiano di una virgola. “Ritengo molto importante – ha affermato Tommaso Grassi freso dell’investitura – la nuova posizione assunta da SEL Firenze che mi permette di fare un passo importante iscrivendomi al partito e di aprire una fase nuova per l’opposizione di sinistra in città. Confermo comunque la mia volontà di proseguire a rappresentare in Consiglio comunale le proposte e le istanze dei soggetti politici che hanno dato vita al gruppo Sinistra e Cittadinanza”.

I rappresentanti di Sel, nuovi e vecchi, poi hanno lanciato un appello alla coesione delle forze a sinistra alternative al modello Renzi. Una vera e propria chiamata: “Apriamo oggi una fase nuova e diversa dell’opposizione a Firenze – concludono Falchi, Pieri e Grassi – e vogliamo quindi lanciare un appello a tutte le forze politiche e sociali interessate a contribuire alla costruzione di una alternativa di governo al modello Renzi. Ora si deve ulteriormente allargare il campo, ad iniziare dalle forze civiche presenti in Consiglio Comunale, la sinistra diffusa, le forze sociali, fino a quelle parti di Italia dei Valori e Partito Democratico che sentono il bisogno di uno stile e di contenuti diversi per il Governo di Firenze”.
 

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