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Segreteria Pd, la guerra interna verso una soluzione: ora la favorita è Monica Marini

La sindaca di Pontassieve lanciata da Fossi, che fa un passo indietro, e appoggiata da Giani, Bonafè e Nardella. Base Riformista dovrà accettare

La guerra interna al Pd per arrivare al nuovo segretario provinciale sembra avere trovato una via di uscita, che porta ad una donna: Monica Marini, la sindaca di Pontassieve. E' lei ora la candidata forte al ruolo. Ieri è infatti arrivato il passo indietro del sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, ipotesi che aveva suscitato le ire della corrente 'Base Riformista', che fa capo all'ex ministro ed ex renzianissimo Luca Lotti e che spingeva per un bis del segretario metropolitano uscente, Marco Recati.

"Una nuova stagione. Insieme. Per questo avevo dato la disponibilità a candidarmi segretario. L’esigenza di rinnovare il Pd per portarlo sulla strada indicata da Enrico Letta è forte e radicata nella nostra comunità, lacerata nel tempo da strappi, scissioni e rendite correntizie. C’è una voglia di cambiamento cui dobbiamo una risposta. Per questo, d’accordo col Pd nazionale, ho lavorato per individuare una candidatura che sappia interpretare questa fase nuova e avviare un rinnovamento profondo sostenuta dalla maggioranza più larga possibile. Credo che Monica Marini sia la persona giusta per farlo: una giovane amministratrice capace e preparata, con una storia politica importante e fermamente ancorata ai valori progressisti", ha scritto ieri sera su Facebook Fossi, esplicitando come la spinta per questa soluzione sia arrivata direttamente dal Nazareno.

"Monica sarà la prima segretaria provinciale donna del Pd in Toscana, un elemento di valore cui tengo, perché renderà il PD più attento e inclusivo", aggiunge Fossi, dando per scontata la sua elezione al termine del congresso. Del resto ieri Marini, per ora silente, ha ricevuto gli endorsement che contano, quelli del presidente della Regione Eugenio Giani, della segretaria regionale Simona Bonafè e del sindaco di Firenze Dario Nardella.

"La candidatura di una donna, apprezzata amministratrice locale, figura in grado di unire, è un segnale importante per il futuro del partito fiorentino", sottolineano in una nota congiunta Giani, Bonafè e Nardella, in appoggio alla candidatura della sindaca di Pontassieve, 48enne con un profilo molto più a sinistra di Recati e, mosca bianca nel Pd, mai stata renziana.

Non 'entusiasta', per usare un eufemismo, Base Riformista, che come detto sponsorizzava il bis di Recati, che si è preso un giorno di tempo per decidere se correre comunque.

"Le novità emerse meritano una riflessione seria. Da parte mia questa riflessione ovviamente ci sarà e la condurrò insieme alla comunità di donne e di uomini che nei giorni scorsi ha espresso un giudizio positivo sul mio operato in questi quattro anni ed ha raccolto oltre cento firme a sostegno di una mia ricandidatura. Dico ciò perché credo nelle decisioni collettive e detesto le fughe in avanti individuali. Quel che è certo è che per il momento non posso che salutare come un fatto positivo e come una novità significativa il venir meno di un clima di posizioni fortemente divisive e di corrente, che nel giro di pochi giorni avevano aperto nel Pd metropolitano spaccature di cui nessuno qui sentiva il bisogno. Questo fatto di per sé consente di guardare avanti con maggior fiducia", scrive Recati su Facebook. Sassolini dalle scarpe tolti per la "fuga" di Fossi.

Difficile che ora Recati pensi davvero di tentare il bis: con tutto lo stato maggiore che appoggia Marini, andrebbe certamente a sbattere. Da tutta la vicenda, una cosa è certa, Base Riformista ne esce ridimensionata. Da vedere se ci saranno ripercussioni sulla scelta del segretario cittadino, che per il momento vede in pole Andrea Ceccarelli, ex presidente del consiglio comunale e segretario uscente. Il congresso metropolitano dem si terrà dal 18 novembre al 10 dicembre, ma a meno di clamorose sorprese la decisione è presa: segretaria sarà Monica Marini.

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