La Regione incatena Palazzo Vecchio sul Primo Maggio

La Festa dei lavoratori a lavoro o a casa? La polemica è lì, confezionata, pronta per essere scartata infatti la Regione Toscana ha in mente di introdurre una legge per non permettere ai commercianti di alzare la saracinesca proprio il giorno operaio per eccellenza.
La notizia, passata dal quotidiano l'Unità, farà sicuramente discutere nei prossimi giorni. Si rischia un nuovo conflitto istituzionale per qualcosa che va oltre il punto di vista ma è una filosofia di vita.
Permettere l'apertura o no, è solo l'apice della questione come ha dimostrato il sindaco Renzi la settimana scorsa appoggiando la linea industriale di Marchionne, infatti il punto è dare o no la possibilità, per altri una scusante, di aprire nel giorno sacro dell'articolo 1 della Costituzione?
La nuova norma a firma dell'assessore Cristina Scaletti bloccherebbe il lavoro: Natale, Santo Stefano, Pasqua, 25Aprile, PrimoMaggio e, eventualmente, Capodanno.
Se due giorni fa il Comune si era defilato lasciando la decisione alla Regione, il Presidente Rossi sembra voler affrontare di petto la questione ben appoggiato dai sindacati, dal presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze oltre a  monsignor Giuseppe Betori. Insomma una "trio" sicuramente influente in Toscana.
Il cavillo fino a questo momento sta nel fatto di dare la possibilità al Comune, in casi eccezionali di pubblica utilità, di poter disporre l'apertura dei negozi. La Regione andrebbe di fatto a modificare questa opzione tagliando le gambe a Palazzo Vecchio, eliminando la facoltà di far"derogare" gli esercenti. A breve la vicenda verrà chiusa così da far riposare sia le polemiche che i lavoratori.