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Nardella: "Scontrini Renzi? Il Comune di Firenze è trasparente al 100%"

Il sindaco: "Né Renzi, né io abbiamo mai avuto carte di credito. Polemica politica che non ha nulla a che vedere con vicenda a Roma". L'sms a Grassi? "Non provo nessun tipo di vergogna. E' mia abitudine parlare con franchezza"

Il Comune di Firenze “è uno dei comuni più trasparenti d’Italia: 100% il livello di trasparenza, 66 punti su 66 e mi riferisco ai dati del ministero della Pubblica amministrazione”. Lo dice il sindaco di Firenze, Dario Nardella, in riferimento alla vicenda degli scontrini e delle spese di rappresentanza del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante gli anni del suo mandato da sindaco. “Sulla questione delle spese- sottolinea Nardella- vorrei ricordare che né io né il sindaco Renzi abbiamo mai avuto carte di credito e quindi spese dirette con carta”.

Inoltre “abbiamo sempre risposto a quello che prevede la legge e anche alle richieste della magistratura, contabile o di altra natura”. Per questo, continua, “Il Comune di Firenze, il mio comune e io stesso, non prendiamo nessuna lezione di trasparenza da nessuno. Le critiche che ci vengono mosse, arrivano da una parte politica o comunque da politici che hanno interesse a fare polemica, a raccogliere un po’ di consenso e a utilizzare vicende che nulla hanno a che fare con quello che è successo a Roma semplicemente per attaccare politicamente me o l’ex sindaco e attuale presidente del Consiglio”.

Sms Nardella a Grassi-2L'SMS A GRASSI? NON MI VERGOGNO - Si tratta quindi “di una grande tempesta in un bicchier d’acqua”. Ieri sera “Le Iene”, noto programma di Italia 1, si sono occupati del caso interpellando Tommaso Grassi, consigliere di Sel, capogruppo di ‘Firenze riparte a sinistra’. Il servizio si è concluso con un sms che Nardella ha inviato allo stesso Grassi: “Tommaso dovresti solo vergognarti di organizzare queste imboscate. Non hai neanche il coraggio di rispondermi. Vergognati come uomo prima di tutto”. Un messaggio durissimo mandato in onda durante il servizio: “Sono questioni personali- dice Nardella- che secondo me non si dovrebbero neanche rendere pubbliche”. Detto questo “non provo nessun tipo di vergogna o remora. E’ mia abitudine parlare con franchezza e chiarezza, in pubblico e in privato senza fare nulla di male”. Per Nardella, infatti, “correttezza vorrebbe sì il confronto ma nelle sedi istituzionali, politiche e noi non ci siamo mai sottratti a questo” e non “cercare sotterfugi utilizzando i medie”.

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