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Scontri in piazza San Marco, è polemica: "Ordine pubblico gestito male"

Donella Verdi, vice-presidente del consiglio comunale: "Sospeso il diritto costituzionale alla libertà di espressione"

Non si placano le polemiche sugli scontri di sabato pomeriggio in piazza San Marco, mentre alla Leopolda si svolgeva la kermesse renziana. Ieri pomeriggio Matteo Renzi ha diffuso la sua 'e-news'.

“Dicono volessero difendere la Costituzione: non credo serva spaccare un cartello stradale sulla testa di un poliziotto per difenderla. Dicono volessero raggiungere la Leopolda: peccato che armati di sassi e cappucci stessero prendendo via Cavour, che porta al centro. Volevano sfasciare Firenze. Solidarietà totale alle forze dell'ordine che lo hanno impedito”, ha scritto Renzi.

Il caso ha 'riscaldato' il consiglio comunale di ieri (assente al dibattito il sindaco Nardella). A Palazzo Vecchio una parte delle opposizioni ha accusato duramente giunta e questura di non aver saputo gestire l'ordine pubblico e di aver commesso una “grave violazione costituzionale” nell'aver vietato lo svolgimento della manifestazione.

“Sono state sospese le regole democratiche e la libertà di espressione. Istituzioni e forze dell’ordine devono far sì che ogni manifestazione si svolga senza tensioni. E’ stato un errore vietare il corteo e caricare i manifestanti anziché isolare i violenti. Il questore (Alberto Intini, ndr) ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza, non è stato all’altezza”, ha detto Donella Verdi, consigliera di 'Firenze riparte a sinistra' ma anche vicepresidente dell'assise.

Parole che hanno fatto saltare sulla sedia Jacopo Cellai (Forza Italia): “Dichiarazioni inaccettabili da parte di chi riveste un ruolo istituzionale”. E Leonardo Bieber (Partito Democratico): “Incomprensibile che alcune forze politiche non prendano le distanze dai violenti”.

“Nessun diritto è stato leso. Il raduno e la manifestazione erano stati autorizzati in piazza Santissima Annunziata. Non era autorizzato il corteo verso il centro storico. Senza dimenticare che alcuni manifestanti sono arrivati a Firenze con bombe carta, petardi addizionati a frammenti di metallo e altro ancora”, la replica della vice sindaca, Cristina Giachi.

Ma è proprio la decisione di aver vietato il corteo, consentendo solo il raduno in Santissima Annunziata, ad essere stata criticata. Il coordinamento fiorentino di 'Possibile', il movimento di Pippo Civati, ha chiesto le dimissioni del questore.

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