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Sciopero dei musei, Nardella: "Uffizi chiusi a Pasqua è dispetto a Firenze"

Il sindaco a Cgil e Uil: "Tornare indietro sulla decisione. Si tratta di un danno d'immagine a Firenze e, alla vigilia dell'Expo di Milano, all'Italia. Un danno sproporzionato". Sulla vertenza: "Mai chiusi i canali con le istituzioni"

I canali con le istituzioni "non sono mai stati chiusi, è questa la cosa che sorprende. Stiamo affrontando il problema, come ben sanno i lavoratori, per questo trovo lo sciopero incomprensibile. Proprio il 6 marzo abbiamo avuto a Palazzo Vecchio un incontro in cui il ministro Franceschini ha rassicurato le organizzazioni sindacali sugli sviluppi dei servizi ai musei". Se i lavoratori di Opera Laboratori Fiorentini- la società che gestisce i servizi aggiuntivi in 17 musei statali del capoluogo toscano, tra cui Uffizi, Bargello e Galleria dell'Accademia, che conta circa 400 lavoratori, 314 con contratto a tempo indeterminato- proclamando lo sciopero di Pasqua del 4 e 5 aprile hanno chiesto l'aiuto di Nardella, il sindaco di Firenze, all'indomani dell''azione intrapresa da Cgil e Uil, entra deciso sulla questione chiedendo alla parti sociali di "tornare indietro sulla decisione".

Se da una parte i lavoratori chiedono a gran voce un interlocutore del Consip per incidere direttamente nella fase che andrà a determinare l'appalto del capitolo servizi- e in questo provare ad inserire nel bando la clausola sociale, così come il mantenimento delle condizioni contrattuali e retributive-, dall'altra il primo cittadino, davanti alla prova di forza, parla di "dispetto alla città", di "un autogol ingiustificato" visto che arriva "all'inizio della stagione turistica" che, da un punto di vista strettamente economico, è utile "anche per salvaguardare i posti di lavoro".

Senza contare, continua Nardella, "il danno d'immagine a Firenze e, alla vigilia dell'Expo di Milano, all'Italia. Un danno sproporzionato", un po’ "perché la cultura in Italia dovrebbe aprire 365 giorni all'anno", un po’ perché "quando si decide di compromettere l'apertura di un museo come gli Uffizi, fiore all'occhiello nel nostro Paese, si devono avere motivazioni eccezionali, serie, inconfutabilmente fondate". 

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