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Scarico merci: "Per chi non si adeguerà passeremo alla fase punitiva"

Presentato ieri da Confindustria un piano per una nuova logistica delle merci, l'assessore lo rimanda la mittente ed avverte: "Per chi non si adeguerà passeremo alla fase punitiva"

“E’ stata una decisione unilaterale, lo dico con franchezza, ma che rifarei”. E’ da poco cominciata la tavola rotonda in Regione organizzata dall’Idv sul tema del trasporto merci, ed è subito chiara la posizione dell’assessore alla mobilità del Comune di Firenze Massimo Mattei. Presenti al convegno l’assessore all’Urbanistica regionale Anna Marson, Confindustria, i sindacati, le associazioni dei trasportatori ed i sindaci della Piana. Il tema vero del dibattito ruota attorno ad una proposta avanzata da Confindustria per una nuova logistica della distribuzione della merce sull’area fiorentina.
Quando prende la parola l’assessore, tuttavia, l’attenzione della platea interessata aumenta a dismisura ed è facile capire anche il perché. Il nuovo regolamento sul carico e lo scarico merci nella Ztl adottato da Palazzo Vecchio piace poco, anzi pochissimo, agli operatori di mercato, tanto da portare alcuni colossi del trasporto postale a presentare ricorso al tar regionale.

L’assessore però non fa un passo indietro, anzi respinge al mittente tutte le proposte studiate nel piano di Confindustria. Sì, perché, in definitiva, il progetto tenta di sciogliere il nodo sempre più stringente della distribuzione degli approvvigionamenti commerciali nel centro storico della città. In pratica il piano prevede un possibile potenziamento dell’interporto di Prato, che reciterebbe il ruolo di nuovo aggregatore esterno, e criteri nuovi di mobilità che tenderebbero a snellire la filiera. Per far tornare la quadra è necessaria una rivisitazione dei nuovi parametri di accesso alla Ztl, quindi di introdurre regole decisamente più flessibili: corsie preferenziali ad hoc, permessi di sosta e spazi riservati ed un’accessibilità fondata su ampie fasce orarie.

Niente da fare, Mattei fa subito capire che non sono previsti passi indietro da parte dell’amministrazione e il regolamento in sostanza, “se non per piccolissimi ritocchi”, rimarrà così com’è, anche perché, sostiene, “i livelli occupazionali non sono mutati”. “Capisco che mi rimproveriate il fatto che in pratica non vi sia stata consultazione con i protagonisti della scena – ha affermato l’assessore – ma se avessimo ascoltato tutti non saremmo arrivati a questo risultato”. L’assessore punta diritto, sostiene che Firenze ha bisogno di una nuova cultura del centro, una filosofia che deve interessare e disciplinare anche i metodi del commercio. “Abbiamo imposto un cambio di abitudini perché la città era diventata un colabrodo – continua Mattei – e a questo, lo dico con convinzione, ha contribuito anche la vergogna dei cinquantaquattromila permessi per accedere nella zona Ztl”. E avverte: “Non permetterò più che si ripresentino le situazioni di qualche mese fa, e che tutt’oggi continuano a presentarsi; non siamo più disposti a tollerare che i marciapiedi si trasformano in parcheggi; vogliamo salvaguardare il nostro centro, che ricordo patrimonio dell’umanità, per questo abbiamo adottato questo regolamento; se i trasportatori si adegueranno, come tanti stanno già facendo, bene, altrimenti dalla funzione per adesso di consiglio passeremo alla funzione punitiva”.
Anche sull’interporto di Prato l’assessore è critico, la proposta di Confindustria lo convince poco: “credo sia più necessario fare una serie di piccoli transit point all’ingresso della città, nella zona Sud, per servire aree come per esempio via Gioberti, ed una nella zona Nord per rifornire l’Isolotto ed il centro storico”. Concorde con l’assessore Mattei anche il sindaco di sesto Fiorentino Gianni Gianassi: “se parliamo di area vasta non sono proprio sicuro che il problema sia risolvibile con un unico transit point o interporto. Pensare che vi sia un unico posto da dove parta la consegna di tutte le merci non mi sembra la risposta giusta, non vorrei che via Lucchese o la Pistoiese si trasformassero in due carrelli trasportatori in pianta stabile”.
Un’apertura al piano arriva, invece, dall’assessore regionale all’urbanistica Anna Marson. Secondo la Marson l’interporto di Prato potrebbe svolgere la funzione logistica richiesta dal piano di Confindustria, “c’è solo da trovare la formula organizzativa più soddisfacente per garantire l’intermodalità e la distribuzione più efficiente delle merci”.
 

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