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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

'Scandalo parcheggi', la Lega contro Giani: “Chiarisca sulla cena con Raimondo”

Il Carroccio diffonde una foto che ritrae Giani ad un tavolo dove c'è anche l'ex capo dei vigilini arrestato, la replica: “Era un evento pubblico, l'inaugurazione di un locale”

La Lega torna all'attacco di Eugenio Giani, candidato presidente del centrosinistra per le prossime elezioni regionali, diffondendo questa mattina una foto che lo ritrae ad un tavolo con una decina di persone tra le quali spicca Nicola Raimondo, l'ex capo dei 'vigilini' (poi licenziato dalla Sas) finito al centro del cosiddetto 'scandalo parcheggi' e arrestato lo scorso 13 gennaio.

La foto, come poi precisa Giani in una replica, è precedente rispetto all'emergere dell'inchiesta della Procura di Firenze, che ha fatto emergere quello che secondo l'accusa era un collaudato “sodalizio criminale” teso ad estorcere denaro agli automobilisti che parcheggiavano sulle strisce blu. Un sistema che vedeva, secondo l'accusa, agire in combutta i 'vigilini' e diversi parcheggiatori abusivi (un secondo filone di indagini, nell'ambito del quale è stato arrestato un ispettore della polizia municipale, riguarda presunti scambi di favori e accuse di multe annullate ad amici e conoscenti).

Ma torniamo alla foto. “Sulla vicenda SAS chiediamo chiarezza. E’ emersa una foto che ritrae Giani con Raimondo, figura chiave dell’indagine sullo scandalo. E' tornato il presidente Giani a cena con Raimondo, ad esempio il 1° gennaio 2020? Basta anche smentire”, chiedono, con un presidio questa mattina sotto Palazzo Vecchio, il capogruppo della Lega in consiglio comunale Federico Bussolin, il consigliere Andrea Asciuti, l’onorevole Guglielmo Picchi ed il segretario provinciale Alessandro Scipioni. La Lega torna inoltre a chiedere che Giani riferisca sul caso in consiglio comunale.

“La Lega fa riferimento ad una cena che presenta come un appuntamento di chissà quale intensità e riservatezza. Guardando la foto mi sono ricordato, in realtà, che potrebbe trattarsi non di una cena privata o con chissà quale complicità, ma di un evento pubblico: l'inaugurazione lo scorso novembre del locale Godo in via Pier Capponi”, la replica di Giani, riportata dall'Agenzia Dire.

“Ricordo di esserci andato perché invitato dal proprietario del locale. Lo stesso giorno andai anche al museo di San Pancrazio per l'inaugurazione di una mostra. Quella sera feci più cose, come spesso mi capita. Era un'occasione pubblica”, aggiunge Giani, respingendo le insinuazioni del Carroccio.

Sulla vicenda Sas però le opposizioni non mollano. “Ringraziamo il comandante Casale (in carica fino al dicembre socrso, ndr) per aver istituito un reparto anticrimine, protagonista per l’avvio delle indagini, altro che l’amministrazione, cui chiediamo di esporre anche un semplice foglio di carta, la testimonianza che vanno dicendo da diverso tempo e cioè che è grazie alla giunta che sono state avviate le indagini”, chiede ancora la Lega, invocando un consiglio comunale straordinario “con il presidente Giani a relazionare sulla vicenda SAS, a garanzia della trasparenza delle società partecipate fiorentine visto anche che Giani negli anni 2000 è stato presidente di Firenze Parcheggi”.

La Lega chiede anche il commissariamento della SAS, richiesta presentata il 19 maggio scorso anche da parte del gruppo consiliare Sinistra progetto comune. “Crediamo sia più importante fare piena luce sulla situazione in Città, anche sul piano politico, rispetto alla trasformazione di questa vicenda in una mera questione elettorale. Attorno alla vicenda SAS esiste un'enorme questione di natura politica, che non può essere liquidata con difese d'ufficio da parte della Giunta e una commissione d'inchiesta, composta da maggioranza e opposizioni, è lo strumento adatto”, scrivono i due consiglieri della sinistra Palagi e Bundu.

C'è poi il caso di Paolo Becattini, il capo di gabinetto dello stesso Giani. Nelle scorse settimane è emersa la notizia che Becattini risulta indagato nell'inchiesta SAS: secondo l'accusa si sarebbe fatto togliere una multa da circa 30 euro da Nicola Raimondo. (Sotto il sit in della Lega stamani a Palazzo Vecchio)

da sinistra Scipioni, Picchi, Bussolin e Asciuti-2

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